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Oggi alle 16.30 e alle 20.30 su Fox Sports (canale 204 di Sky) e in replica domani, 5 luglio alle 20.00 e alle 23.00, potrete ascoltare le verità di Rafa Benitez ai microfoni di Fox Sports (canale 204 di Sky). Ha parlato di Napoli, Antonio Conte, Walter Mazzarri, del suo futuro e del suo periodo al Real Madrid. Ecco alcune anticipazioni. L’allenatore del Newcastle si è soffermato sul suo passato al Napoli: «Io come allenatore e il mio staff quando parliamo dell’esperienza al Napoli diciamo di essere orgogliosi di aver creato una squadra forte, con i giocatori che sono arrivati e che dopo si è rinforzata bene. Parlano le statistiche: nel periodo nel quale io allenavo il Napoli, la Juventus ha vinto tutti i titoli disponibili meno due che ha vinto il Napoli. Siamo orgogliosi di aver creato qualcosa che ancora può diventare di più perché Sarri sta facendo un buon lavoro. I giocatori sono cresciuti, Koulibaly nel primo anno aveva fatto bene e lo stesso Ghoulam è cresciuto. Albiol, Callejon, Higuain, Mertens, Insigne, Jorginho sono giocatori che hanno fatto bene prima ma che con un anno di esperienza in più e giocando insieme alla fine hanno fatto ancora meglio. Higuain è un giocatore che ha saputo sfruttare la crescita della squadra intorno a lui». Su Antonio Conte, CT della Nazionale, Walter Mazzarri e Fabio Pecchia ha detto: “Ho sentito che Conte parla inglese sufficientemente bene per farsi capire. All’inizio sarà diverso ma dopo vai in campo e sei 11 contro 11 e credo che lui ha la capacità per poter far bene. Ha una squadra forte e il Chelsea è una grande società, ha la capacità di fare bene in Inghilterra. Conte e Mazzarri sono molto simili perché a entrambi piace lavorare tantissimo. Mazzarri è uno che lavora, all’inizio sarà un po’ diverso il mestiere ma sono sicuro farà bene. Quando una persona lavora con me io dico loro che quando si sentono pronti per andare via per me è perfetto. Fabio Pecchia sicuramente sarà un bravo allenatore ed è una persona fantastica. Gli ho sempre detto che se avesse avuto una possibilità avrebbe dovuto sfruttarla. La crescita del tuo staff è la tua crescita”. L’ultimo pensiero per il Real Madrid. «La mia stagione al Real Madrid è stata un po’ strana, è questa la parola della stagione. All’inizio aspettavo una squadra della Premier League e invece è arrivato il Real Madrid, era la quarta volta che mi chiamavano. Il Real è la squadra della mia città e della mia vita ed era il momento di dire sì. Sono arrivato in una squadra forte, fortissima a livello di società dove si aspettano che sia sempre tutto perfetto. Credo che se facciamo un’analisi abbiamo fatto un buon lavoro perché la squadra era a 2 punti dal Barcellona seconda in campionato, era prima in classifica nel gruppo della Champions. Il lavoro era stato fatto ma tu non puoi controllare tutto quello che succede intorno a una squadra”.