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Basket, Nba: Warriors e Cavaliers rispondono agli Spurs. Cadono i Clippers a Detroit

Draymond Green dei Warriors - Foto Keith Allison - CC-BY-SA-2.0

Ritorna dopo la pausa il campionato NBA, che mette in campo tutte e trenta le franchigie, offrendo uno spettacolo unico ed inimitabile. Ad est continua senza alcun problema la marcia dei Cleveland Cavaliers, che annichiliscono i poveri Mavericks chiudendo la disputa già dopo il secondo quarto. Vittoria a sorpresa quella ottenuta da Detroit contro la miglior squadra della stagione, i Clippers, merito di un gran quarto quarto giocato all’insegna della difesa e del contropiede. Vince anche Indiana che, senza Paul George, batte abbastanza facilmente i Brooklyn Nets. Vittoria più per il morale che deve servire alla squadra di Nate Mcmillan per ripartire dopo un orrido inizio di stagione. Partita mozzafiato quella andata in scena a New York tra Hornets e Knicks, che ha visto prevalere quest’ultimi all’overtime grazie al buzzer beater di uno straordinario Carmelo Anthony, superlativo nel chiudere la gara con 35 punti 14 rimbalzi e 5 assist. A Charlotte, invece, non basta la buona prova di Marco Belinelli. Bella partita andata in scena a Milwaukee dove i Bucks, nonostante la buona prestazione e le superba prova Antetokoumpo, sono costretti ad arrendersi a Derozan e comagni. Vincono anche i Wizards sui Magic e i Bulls sui 76ers, mentre Atlanta gioca la peggior partita dell’era Bhudenolzer perdendo malamente contro Utah.

Per lo spettacolo, però, stanotte bisogna andare nella Western Conference, dove tutte le superstar dimostrano il loro talento. Il primo è il solito Russell Westbrook, che contro i Denver Nuggets  letteralmente esagera, mettendo a segno una tripla doppia da legenda, 36 punti 12 rimbalzi e ben 18 assist, portando i suoi alla vittoria all’overtime. Altra tripla doppia è quella messa a segno da James Harden, ormai un habitué, che serve ai Rockets per sbarazzarsi dei Sacramento Kings. Si ferma a quattro il numero di vittorie consecutive dei New Orleans Pelicans che cadono contro i Blazers di un Damian Lillard piuttosto ispirato. Alla squadra di Gentry stavolta non basta la solita pazzesca doppia doppia di Davis e l’apporto di Holiday dalla panchina. Tutto facile per i Golden State Warriors che ribattono i Lakers senza alcuna fatica, portandosi per la prima volta in stagione in cima alla Western Conference. Towns e Wiggins conducono Minnesota alla vittoria sui Suns mentre un po’ a sorpresa cadono in casa i Memphis Grizzlies contro i Miami Heat.

Charlotte Hornets – New York Knicks 111-113

Partita meravigliosa quella andata in scena al Madison Square Garden, dove il pubblico ha visto newyorkese ha finalmente visto la propria squadra lottare su ogni pallone e giocare in maniera aggressiva. Tutto ciò si può notare nella percentuale al tiro, dove Charlotte, tra le migliori squadre a tirare dal perimetro, ha un orrido 27%, merito dell’asfissiante difesa perimetrale messa in campo da Jeff Hornaceck. A tutto ciò si aggiunge uno straordinario Carmelo Anthony che si ricorda di esser uno dei migliori attaccanti di tutti i tempi e sfodera una prestazione meravigliosa, 34 punti 14 rimbalzi e 5 assist. A Charlotte non basta il nostro Marco Belinelli, 19 punti con l’80% da tre punti, per evitare un’altra sconfitta maturata nei minuti finali.

Toronto Raptors – Milwaukee Bucks 105-99

Giannis non basta più. Questo deve essere il pensiero i Jason Kidd ogni qualvolta vede finire una partita dei suoi con una sconfitta immeritata. Milwaukee, infatti, ormai è diventata Antetokoumpo dipendente da quando l’ex playmaker ha deciso di spostarlo in cabina di regia con risultati sorprendenti. Anche stanotte il greco ha disputato una partita straordinaria, 29 punti 6 rimbalzi e 11 assist, dimostrando una completezza raramente vista su un campo da basket in un ragazzo così giovane. Come già detto, però, egli è sempre più solo in balia dell’incostanza di Jabari Parker e stanotte nulla ha potuto contro l’esperienza e la miglior qualità dei Toronto Raptors che hanno saputo mantenere per tutto il match il vantaggio accumulato nei primi due quarti.

Los Angeles Clippers – Detroit Pistons 97-108

Nel campionato NBA una sconfitta è praticamente insignificante se paragonata alle 82 partite di regular season. Questo discorso, poi, prende valore se messo in rapporto con lo splendido inizio di stagione dei Clippers, visto che questa è solamente la loro terza sconfitta. Il problema, quindi, non sta nella sconfitta in sé ma su come è arrivata dato che la squadra di Doc Rivers non è sembrata pronta per contenere difensivamente una squadra che gioca il cosiddetto small ball. Questo discorso è avvalorato dalle statistiche, che vedono i Pistons tirare con un  ottimo 47% contro il 33% dei Clippers. Ovviamente una partita non decide nulla, ma Doc Rivers dovrà ben riflettere su questa sconfitta se vuole ambire a scalzare i Warriors dal trono della Western Conference.

Oklahoma City Thunder – Denver Nuggets 132-129 OT

Un uomo solo al comando sono parole che molto spesso sentiamo abbinate a certi giocatori con spiccate qualità di leadership. In questo caso, però, dobbiamo enfatizzare quel “solo” dato che Russell Westbrook ha deciso di essere solo contro l’intera lega. Stanotte l’ex UCLA ha sfoderato una Tripla Doppia impressionante, 36 punti 12 rimbalzi 18 assist, dominando la partita in maniera imbarazzante e sconfiggendo praticamente da solo all’overtime i migliori Nuggets stagionali, a cui non bastano i 32 punti di Chandler, rispondendo colpo su colpo senza mai mollare un attimo.

Houston Rockets – Sacramento Kings 117-104

A Houston probabilmente dedicheranno una statua a Mike D’Antoni in un prossimo futuro per aver trasformato un probabile problema nel miglior giocatore di inizio stagione. Se Westbrook accumula statistiche, Harden è diventato in tutto e per tutto il leader di questi Rockets, statistiche a parte. L’ex Thunder è nel punto più alto della sua carriera e stanotte ha dimostrato a tutti di essere un vero MVP, riuscendo in una maniera incredibile a valorizzare i punti di forza dei propri compagni, mandandone sei in doppia cifra e conducendo Houston alla quarta posizione della Western Conference. Chi invece non riesce a cambiare è Demarcus Cousins, che non riesce ad essere leader nel caos dei Kings.

Golden State Warriors – Los Angeles Lakers 109-85

Ripartono dai Lakers i Golden State Warriors che, approfittando della sconfitta dei Clippers, si portano in testa alla Western Conference. Ormai c’è poco da fare, Steve Kerr ha trovato la quadra del cerchi ed è successo quello che molti non si auguravano, ossia la sintonia offensiva del trio Curry Thompson Durant. I tre, accompagnati da Draymond Green, attaccano e difendono in maniera perfetta, rispettando ognuno lo spazio dell’altro e mettendo davanti a tutto i risultato di squadra prima che quello personale. Ma non tutto è rose e fiori visto che Kerr deve ancora risolvere il problema della panchina, visto che per l’ennesima volta i big 4 sono stati costretti a giocare per oltre 30 minuti ad alta intensità mentre tra il resto dei compagni il solo Iguodala supera i 20. Ancora non è chiara la strategia Warriors ma, vista la precaria condizione della squadra negli scorsi playoff, dovranno cambiare il loro modus operandi, considerando che le dirette rivali al titolo, Spurs Cavs e Clippers, hanno dato fin ad ora un minutaggio limitato alle loro star.

RISULTATI ALTRE PARTITE

Brooklyn Nets – Indiana Pacers 97-118

Minnesota Timberwolves – Phoenix Suns 98-95

Washington Wizards – Orlando Magic 94-91

Dallas Mavericks – Cleveland Cavaliers 90-128

Chicago Bulls – Philadelphia 76ers 105-89

Atlanta Hawks – Utah Jazz 68-95

Miami Heat – Memphis Grizzlies 90-81

New Orleans Pelicans – Portland Trail Blazers 104-119.

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