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Basket, Serie A1 quarta giornata: in vetta arrivano le prime certezze. Trento non ferma la crisi

Umana Reyer Venezia 2018-2019 - Foto "championsleague.basketball"

Dalla quarta giornata del campionato di Serie A1 2018/2019 arrivano le prime conferme. Seppur prematuro parlare di certezze dopo un mese di campionato non si possono usare altre parole per Olimpia Milano e Reyer Venezia. Le due in vetta a punteggio pieno già prima della stagione erano date come numero uno e numero due del seeding virtuale, hanno confermato entrambe tecnici e buona parte dell’organici che sono stati arricchiti poi con acquisiti mirate. Faticano per il momento invece le squadre di nuova costruzione che sono in cerca di equilibri che potrebbero arrivare anche nel girone di ritorno dove spesso si sono viste squadre passare dai bassi fondi alla zona playoff. Ne sa qualcosa in merito la finalista scudetto della scorsa stagione, L’Aquila Basket Trento che anche in questa stagione sta pagando un’avvio difficoltoso dopo gli addii dei suoi interpreti principali Dominique Sutton e Shavon Shields.

Non solo Trento ma anche gli altri due club che stanno prendendo parte all’Eurocup stanno faticando. Brescia infatti K.O contro Avellino ha vinto un solo match e Torino sconfitta da Sassari continua a vivere una crisi d’identità che viene rafforzata dall’alone di mistero che circola intorno al ritorno di Larry Brown che continua a slittare di settimana in settimana senza che la società rilasci comunicati ufficiali. In ottica salvezza invece peggiora la situazione di Pistoia che perde in casa contro Brindisi e resta a secco in fondo alla classifica. Sorride invece Frank Vitucci dato che i suoi vantano già due successi arrivati contro le principali rivali alla lotta salvezza.

REYER NON TI FERMI PIÙ – La linea della continuità in Italia paga, lo sa bene Walter De Raffaele e lo sanno bene i vertici della Reyer Venezia. Con il successo esterno del PalaTrento i lagunari hanno “vendicato” l’eliminazione di playoff della scorsa stagione e hanno raccolto il settimo successo consecutivo della propria stagione (4 in campionato e 3 in FIBA Champions League). Venezia ha gestito la gara con consapevolezza nei quaranta minuti e ha giocato con molta attenzione. Inoltre la sfida di Trento non era facile, proprio perché l’Aquila in piena crisi era in cerca di forte cerca di riscatto e l’organico almeno sulla carta è di valore. Al momento Venezia per qualità mostrata sembra essere la candidata numero uno come inseguitrice di Milano anche se sarà poi da scoprire quanto è ampio il divario con i campioni d’Italia

PROSEGUONO LE CRISI DI TRENTO E BRESCIA – Negli anticipi del sabato Trento e Brescia sono state sconfitte rispettivamente da Venezia e Avellino. Gli avversari affrontati dalle squadre di Buscaglia e Diana sono di livello ma i k.o di ieri pesano nell’economia globale dell’avvio di stagione. Le due compagini hanno molto in comune, reduci da un’ottima annata entrambe hanno mantenuto lo stesso uomo alla guida anche se l’organico è stato rivoluzionato. Inoltre sia l’Aquila che la Leonessa sono impegnate in Eurocup, competizione che visti i risultati raccolti (1 vittoria Trento e 0 Brescia) sta solo togliendo energie. Dalle gare di ieri è emersa la discontinuità dei due organici, la Dolomiti Energia nel suo match ha ingranato nel finale di terzo quarto tornando a -4 per poi sciogliere nuovamente. Brescia al contrario ha comandato nella prima metà di gara prima di crollare sotto i colpi di Avellino e soprattutto gestendo male il finale come già fatto contro Varese e Trieste. Quattro giornate sono poche e il tempo per lavorare non manca però pensare che i vice campioni d’Italia siano a secco in fondo alla classifica fa strano, naturalmente Buscaglia dopo tutti questi anni sulla panchina di Trento non rischia per una serie di sconfitte a inizio stagione, il tecnico però è chiamato a rilanciare i suoi il prima possibile. Leggermente migliore la situazione di Brescia che ha un successo e ha fatto vedere qualcosa di meglio rispetto all’Aquila Basket anche se al momento le manovre spumeggianti della scorsa stagione sono un lontano ricordo.

TRIS LOMBARDO ALLE SPALLE DELLE CAPOLISTE – Cremona, Varese e Cantù hanno raccolto tre successi in quattro gare. L’analisi parte dalla Vanoli che ha sbancato ad ora di pranzo il PalaDozza. La compagine di Meo Sacchetti supera un’altra avversaria ostica, lo fa con punteggio comodo (66-84) e con un’intensità rinnovata dopo il passo falso della scorsa settimana. Buona la gestione dei momenti delicati, dote già mostrata con Avellino che potrà tornare utile nell’arco della stagione.

Terzo successo casalingo in campionato invece per Varese che supera senza grosse problematiche l’Alma Trieste. I biancorossi sono stati al comando per la quasi totalità del match (un solo vantaggio ospite a inizio secondo periodo) e hanno rintuzzato ogni tentativo di rientro giuliano. Nella prima parte di gara è emerso il lavoro settimanale di Caja, in grado di creare nel giro di poco tempo un sistema in grado di coinvolgere tutti gli interpreti positivamente. Questo fa la differenza quando Aleksa Avramovic si defila dalla gara e nelle prime due uscite questo lasciava i biancorossi a se stessi ora non è più così. Da segnalare anche l’ottima prova sotto le plance dell’Openjobmetis, 51 rimbalzi raccolti contro i 31 avversari. Dei 51 sono ben 19 quelli offensivi. In conclusione c’è da fare un plauso alla fase difensiva di Caja che già negli ultimi due anni era stato un marchio di fabbrica del tecnico e della sua Varese.

In casa Cantù si iniziano a raccogliere i primi frutti del lavoro estivo e si assimila il sistema di gioco voluto da Evgeny Pashutin. I biancoblu si confermano una squadra con tanti punti nelle mani e la sveglia definitiva sembra essere arrivato con il taglio di Calhoun in favore dell’approdo di Jefferson. Proprio quest’ultimo sotto il ferro è il maggior fautore dei numeri dei suoi a rimbalzo che hanno fatto la differenza alla sirena nel match odierno contro Reggio Emilia. L’uscita dal preliminare di Champions League e la scelta di non retrocedere in Europe Cup permettono alla squadra di lavorare molto in settimana. Al momento l’incognita maggiore continua a riguardare la profondità di roster dato che le scelte dalla panchina a disposizione del tecnico russo sono limitate ed è una cosa che contro compagini blasonati si potrebbe pagare a caro prezzo

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