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Al decimo turno della Champions League Basketball 2017/18 è festa grande per l’Umana Reyer Venezia, che vince una partita molto sofferta contro la squadra polacca del Rosa Radom per 102-93 dopo quattro periodi ed un overtime. Quest’ultimo è stato giocato benissimo dagli uomini di De Raffaele, che al momento di dare il tutto per tutto hanno risposto “Presente!”, dopo una partita giocata complessivamente su bassi livelli. Watt ed Haynes i migliori in campo per Venezia. Male invece per Betaland Capo d’Orlando, autrice di una prestazione sottotono contro il Paok al quale ha ceduto 79-61. Una partita difficile che ha confermato i limiti di questa squadra, che ora rischi di trovarsi all’ultimo posto del suo girone.
VENEZIA – ROSA RADOM 102-93 OT
Venezia comincia la propria partita non troppo convinta, il vantaggio lo trova quasi subito ma sembra un po spaesata in campo e commette alcune distrazioni di troppo che fin da subito preoccupano i tifosi veneti, che invece date le premesse sembrava dovessero vivere una serata tutto sommato tranquilla. Non passa molto infatti che le cose cominciano a girare male per la Reyer che di punto in bianco si ritrova sotto di ben nove punti, poi sette al momento di chiudere il primo quarto, terminato 21-28 per gli ospiti.
Il parziale non è certo lusinghiero, ed infatti nel secondo periodo arriva la reazione dei padroni di casa che con due triple consecutive di Johnson si ritrovano ad un solo possesso di distanza, tornando col fiato sul collo della Rosa Radom. Una botta di adrenalina e poco altro in realtà, perché passano pochi minuti e si riassiste al copione del primo quarto, anzi forse peggio. La squadra di Walter De Raffaele infatti non reagisce, e non gioca come vorrebbe commettendo anche errori banali che vanno dalla fase di possesso/impostazione a quella realizzativa, molto sottotono finora. Lo stesso coach interroga spaesato i propri giocatori, ma è un fatto che fin qui Venezia sta giocando poco lasciando carta bianca ai propri avversari, che invece a braccio sciolto giocano tranquilli, anche perché la resistenza proposta non è proprio di quelle probanti.
Terminato quindi il primo tempo sul punteggio di 41-52, a inizio secondo sembra di vedere una Venezia un po più cattiva, un po più presente, non con grandi parziali a suo favore ma senza dubbio più centrata sul campo. E gli effetti son subito visibili a tutti, come la ritrovata cattiveria nelle stoppate e la maggiore lucidità in fase difensiva, quanto mai essenziale in questa fase della partita (54-61) in cui non bisogna far scappare l’avversario e fargli prendere troppo margine. I buoni propositi vengono però mantenuti solo in parte, perché se è vero che Venezia ora gioca meglio, è altrettanto vero che anche la squadra avversaria non ha smesso di esprimersi a buoni livelli, per cui il poco vantaggio che Venezia accumula a poco serve senza un parziale veramente positivo che possa spezzare l’inerzia del match, che è ancora puntata in direzione della squadra polacca.
Il parziale tanto atteso arriva finalmente a inizio quarto periodo e porta un nome ben preciso, Marquez Haynes, che mette a segno nove punti consecutivi, di cui due triple, che riportano Venezia in testa alla partita 72-71. Il ritrovato vantaggio ridà spirito a tutta la compagine veneziana, che ora crede veramente alla vittoria e continua a macinare gioco canestro dopo canestro. Il nuovo equilibrio può quindi portare in una sola direzione, l’overtime, al quale si arriva sul punteggio di 86-86. Basta il primo, giocato benissimo da Venezia, soprattutto da Haynes e Watt che prendono per mano i propri compagni portandoli alla definitiva vittoria, che Venezia ottiene per 102-93.
PAOK – CAPO D’ORLANDO 79-61
Meno combattuta e meno spettacolare è stata la partita che ha visto protagonista l’Orlandina, chiamata ad una prestazione difficile contro il Paok. Non è andata bene. La squadra italiana ha faticato molto nel gestire il possesso e in generale ciò che è mancato è il livello, forse troppo inferiore rispetto alla propria avversaria, che invece ha potuto esibirsi in un serie di manovre visibilmente più sofisticate rispetto all’Orlandina. Di conseguenza, dopo un primo quarto giocato sostanzialmente ad armi pari, a lungo andare è venuta fuori la maggiore qualità del Paok, che dal secondo quarto ha potuto gestire il punteggio a proprio piacimento con parziali forse anche eccessivi nei confronti dell’Orlandina, che comunque va detto ad un certo punto non sembrava neanche metterci troppa volontà. Il risultato è stata una sconfitta pesante, anche se in un certo senso preventivabile.
TABELLINI
VENEZIA – ROSA RADOM 102-93 (21-28; 20-24; 22-19; 23-15; 16-7)
VENEZIA : Watt 25, Orelik 18, Haynes 18, Johnson 11, Peric 8, De Nicolao 6, Cerella 6, Biligha 4, Tonut 4, Green 2, Ress 0, Bolpin N.E.
ROSA RADOM : Punter 31, Harrow 22, Zaytsev 20, Auda 7, Sokolowski 6, Szymkiewicz 4, Piechowiz 3, Witka 0, Zegzula 0, Trjan 0, Szymanski 0
PAOK – CAPO D’ORLANDO 79-61 (15-18; 26-17; 21-11; 17-15)
CAPO D’ORLANDO : Alibegovic 14, Stojanovic 12, Kulboka 11, Delas 6, Atsur 6, Wojciechowski 5, Donda 4, Laganà 3, Galipò 0, Maynor 0, Ikovlev N.E.
PAOK : Chrysikopoulos 13, Zaras 13, Jones 11, Katsivelis 10, Jackson 9, Krubally 6, Margaritis 6, Charalampopoulos 6, Tsochlas 3, Goss 2, Koniaris 0, Karamanolis 0