
Mattia Furlani - Foto Francesca Grana/FIDAL
Quindici finalisti e 62 punti complessivi: gli azzurri chiudono tra le prime sei nazioni al mondo. Ultimo piazzamento firmato dalla 4×400 femminile
Non solo sette medaglie, mai accaduto prima nella storia, ma anche un piazzamento che conferma la crescita complessiva dell’atletica italiana. Ai Mondiali di Tokyo 2025 gli azzurri hanno chiuso al sesto posto nella classifica a punti su 198 nazioni partecipanti, eguagliando il miglior risultato di sempre, centrato a Göteborg 1995.
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La “placing table”, che assegna punteggio ai piazzamenti fino all’ottavo posto, premia l’Italia con 62 punti e 15 finalisti: un solo punto in meno rispetto al primato assoluto (63 a Göteborg) e a un solo atleta dal record di finalisti (16 ad Atene 1997). Rispetto all’ultima edizione di Budapest, il salto di qualità è evidente: allora furono 51 punti e 13 finalisti.

A chiudere il bilancio azzurro è stata la staffetta 4×400 femminile: Anna Polinari, Virginia Troiani, Eloisa Coiro e Alice Mangione hanno corso in 3’25”00, conquistando l’ottavo posto sotto la pioggia e confermandosi tra le migliori otto al mondo per la terza edizione consecutiva. Per loro anche il quinto tempo italiano di sempre, dopo il 3’24”71 realizzato in batteria con Alessandra Bonora. Vittoria agli Stati Uniti (3’16”61), argento alla Giamaica (3’19”25), bronzo all’Olanda (3’20”18).
Il medagliere ha visto il dominio statunitense (16 ori, 5 argenti, 5 bronzi), con l’Italia undicesima per numero di titoli ma addirittura quarta come bottino complessivo di medaglie.
Il bilancio azzurro a Tokyo 2025
Oro (1): Mattia Furlani (lungo)
Argenti (3): Andrea Dallavalle (triplo), Nadia Battocletti (10.000), Antonella Palmisano (35 km marcia)
Bronzi (3): Iliass Aouani (maratona), Leonardo Fabbri (peso), Nadia Battocletti (5000)
Finali e piazzamenti: Chiappinelli 6° (maratona), Diaz 6° (triplo), Riva 7° (1500), Fantini 7° (martello), 4×400 mista 7°, Sioli 8° (alto), Orsoni 8° (35 km marcia), 4×400 femminile 8°.
Un Mondiale che, oltre alle medaglie, ha mostrato la profondità di un movimento capace di competere ai massimi livelli e pronto a guardare con fiducia alle Olimpiadi di Los Angeles 2028.