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Fabrizio Donato eterno. L’azzurro conquista un incredibile argento nel salto triplo all’Europeo indoor di Belgrado a 40 anni e confessa che “questa medaglia più che inaspettata è stata sofferta. Come al solito si è messo in mezzo qualche doloretto che ha complicato le cose ed oggi in finale è arrivato un risentimento al bicipite femorale destro. Ho saltato al 70%-80% delle mie possibilità – si legge sul sito Fidal -. Per fortuna in finale è bastato un salto con una misura che dentro di me sentivo di valere in questo momento. Le cose semplici non mi sono mai piaciute perché le più belle sono quelle difficili!”
Una medaglia che arriva nel doppio ruolo di atleta e allenatore di Andrew Howe: “Questa cosa mi fa sorridere, mi emoziona e mi diverte. Ci ho pensato tanto prima di intraprendere questo percorso con Andrew. Non sapevo se sarebbe stata la cosa giusta, ma sono riuscito a dimostrare soprattutto a me stesso che si può fare. Basta volerlo e non smettere di crederci. E poi con un compagno di allenamento come Andrew è tutto più semplice. Questa medaglia al 50% è anche per lui perché mi sopporta tutti i giorni e per me è una spinta eccezionale“.
“Accanto a me ho poche persone, ma speciali. Questo argento non posso non dedicarlo a mia moglie Patrizia e alle mie figlie Greta e Viola. Questa estate niente mare perché si torna a Londra, dove nel 2012 ho vinto il bronzo olimpico. Ai Mondiali speriamo di essere in due…“