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Doping, il virus blocca il conflitto Rusada-Wada: nessun’audizione fino al 26 giugno

Provette per un test antidoping

Il coronavirus rallenta anche la giustizia sportiva: non è stata ancora fissata la data d’inizio del processo dinnanzi al Tribunale Arbitrale dello Sport di Losanna che vede di fronte la Rusada, agenzia antidoping russa, e la Wada, agenzia mondiale antidoping. Oggi il Tas ha comunicato le date dei prossimi arbitrati ma fino al 26 giugno non è prevista l’audizione promossa dalla Rusada contro la Wada. Quest’ultimo ente ha inflitto alla Russia la pesante sanzione di squalifica per quattro anni da Olimpiadi, Mondiali, svolgimento di rassegne internazionali in territorio russo e proporre candidature fino ai Giochi del 2032.

Il provvedimento è stato preso a seguito di nuove incongruenze nella documentazione sui controlli da parte del laboratorio antidoping di Mosca. Nella procedura Rusada-Wada hanno chiesto un intervento, il Comitato Olimpico Internazionale (CIO), il Comitato Paralimpico Internazionale (IPC), il Comitato Olimpico Russo (ROC), Comitato Paralimpico Russo (RPC), l’International Ice Hockey Federation (IIHF) e vari singoli atleti russi. Nel panel degli arbitri, presieduto dall’australiano Mark L. Williams, c’è anche l’italiano Luigi Fumagalli, presidente della seconda sezione del Tribunale nazionale antidoping di Nado Italia.

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