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Decreto salva-Italia: via libera dal Consiglio dei Ministri, nuove misure economiche

Il Consiglio dei Ministri quest’oggi ha varato il decreto “salva-Italia”. Nuove misure economiche per fronteggiare l’emergenza coronavirus con tanto di aiuti per medici, lavoratori, famiglie e imprese attraverso un’iniezione di sostegno all’economia da circa 25 miliardi e finanziamenti mobilitati per ben 350 miliardi. Una decisione importante che ha scaturito numerose polemiche da parte delle opposizioni, in primis dalla Lega: “Il governo ha scelto la strada del solito provvedimento omnibus, di una manovra vecchia maniera – si legge in una nota ufficiale – Un decreto confuso, forse per accontentare le molte anime della maggioranza. Riconosciamo all’esecutivo di aver ascoltato le nostre proposte, ma è poi mancata vera condivisione“. Immediata la replica del vicesegretario del Pd Andrea Orlando: “Le polemiche, in questo momento, servono a poco e fanno perdere del tempo – ha sottolineato a Radio24 – Dobbiamo essere concentrati a risolvere i problemi, non a descriverli o a dare la colpa agli altri“.

Parola anche al viceministro dell’Economia Antonio Misiani (Pd) a Circo Massimo su Radio Capital: “È solo il primo passo, questo è il decreto di marzo, poi verrà quello di aprile. Sarà una manovra con un impatto doppio rispetto all’ultima legge di bilancio“.  E su La7 la ministra cinquestelle della PA Fabiana Dadone: “Abbiamo sostanzialmente quasi fatto una manovra finanziaria in pochi giorni con l’obiettivo che nessuno perdesse il lavoro e con aiuti alle famiglie per via delle scuole chiuse. Una manovra complessa per dare il massimi sostegno possibile nelle condizioni attuali“. Infine il punto dell’europarlamentare di Azione Carlo Calenda: “Alcuni paesi europei si stanno mostrando irresponsabili nel non voler sospendere le regole finanziarie, come previsto nei Trattati – si legge sul profilo Twitter – Ciò detto suggerirei di agire come se il Patto di stabilità fosse stato sospeso. Perché accadrà nel giro di poco, e perché in tempo di guerra le regole si riducono ad una: vincere la guerra“.

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