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Tennis, le pagelle del 2020: Djokovic e Nadal infiniti. Consacrazione Thiem

Dominic Thiem - foto Roberto Dell'Olivo

La stagione tennistica del 2020 è stata la più imprevedibile di sempre, per distacco, ‘influenzata’ fortemente dall’emergenza pandemica. In un’annata concretamente incompleta, soltanto alcuni dei migliori al mondo hanno palesato un rendimento all’altezza delle aspettative. Tra nuove leve e soliti noti, il tennis maschile ha regalato grandi emozioni agli appassionati, seppur in periodo in cui esse, per forza di cose, sono state negative.

L’ultimo atto delle Atp Finals ha decretato ‘Maestro’ Daniil Medvedev. Gli Us Open hanno consacrato il talento cristallino di Dominic Thiem. Gli Australian Open e il Roland Garros hanno manifestato quanto siano irriducibili Novak Djokovic e Rafael Nadal, se a pieno regime. L’Atp di Sofia ha esaltato il talento italiano più precoce di sempre, Jannik Sinner. Roger Federer? Una semifinale agli Australian Open e nient’altro, condizionato da un intervento al ginocchio che lo ha tenuto ai box per il resto del 2020. Di seguito le pagelle dei migliori giocatori del 2020.

NOVAK DJOKOVIC 8,5

Il serbo ha concluso la stagione da primo al mondo, paradossalmente però da considerare ricca di luci e ombre. Le luci sono rappresentate di certo dai quattro titoli conquistati, tra i quali spicca l’Australian Open. Le ombre sono riscontrabili nella tensione scaturita dal rapporto non idilliaco con l’Atp e dallo sfortunato episodio agli Us Open, che ha causato una squalifica dolorosa. Djokovic ha dimostrato di rendere ai limiti dell’umano, qualora in forma smagliante, così come ha illustrato al mondo quanto possa essere fragile in determinati frangenti specifici. Ciò che è sotto gli occhi di tutti è la resilienza del serbo, abile a lottare sino agli ultimi istanti dei match più complessi, anche se non al meglio psicologicamente e/o fisicamente. Djokovic è ancora il pericolo numero uno per chiunque abbia grandi ambizioni nel circuito maschile, il tennista ‘da battere’ per elevarsi tra i migliori della storia. 8,5.

RAFAEL NADAL 8

Il re di Parigi non ha deluso, conquistando il tredicesimo titolo al Roland Garros e confermando la propria leadership sulla terra rossa. Nessuno come lui, nessuno neanche similare a dire il vero: Nadal è un ‘unicum’ nella storia del tennis, forse irraggiungibile per i posteri. Il maiorchino ha amministrato le forze nel migliore dei modi, dimostrando di poter rendere al meglio su qualsiasi superficie e sorprendendo per quanto costruito alle Atp Finals. Non esistono più vocaboli per descrivere il contributo di Nadal al tennis moderno, ma ‘icona’ rende al meglio ciò che è diventato per il mondo dello sport. 8.

DOMINIC THIEM 9

Il primo Slam non si scorda mai. Thiem è arrivato al culmine del proprio tennis, ricco di vincenti da ogni dove e spesso fuori da ogni logica. L’austriaco ha conquistato gli Us Open, uno Slam nell’epoca dei robot di questo sport, i quali hanno precluso chance di gloria a tantissimi atleti talentuosi, nel corso del tempo. Thiem non si è dato per vinto, si è infranto sui muri eretti dai Fab3 più e più volte, sino a ottenere la corona di New York. Il nativo di Wiener Neustadt è riuscito a strapparsi di dosso l’etichetta di ‘terraiolo’, facendo suo uno Slam sul veloce e cedendo solo in finale alle Atp Finals. L’evoluzione di Thiem è completa, la sua maturità non è mai stata in discussione: affermarsi è stato difficile, riconfermarsi lo sarà di più, ma l’austriaco ama le sfide. 9.

DANIIL MEDVEDEV 8

Il Masters 1000 di Parigi e le Atp Finals di Londra. Questo è il bottino di Medvedev, magro per quanto mostrato nel finale di stagione, ingente per quanto mostrato a inizio annata. Il russo ha performato meravigliosamente sul veloce indoor, mantenendo una costanza al servizio incredibile e logorando gli avversari con scambi infiniti. ‘Braccio di ferro’ è di certo il gioco preferito del giovane russo, il che peraltro lo vede sempre vittorioso e ‘abituato’ alla sofferenza. Una prima parte da flop, una seconda da campione vero. Medvedev non deve trovare se stesso, ma soltanto amministrare meglio le proprie emozioni, ma senza dubbio gli altri giocatori devono trovare contromisure per fermarlo. 8.

ROGER FEDERER S.V.

La stagione 2020 non è giudicabile per lo svizzero, fermato per gran parte di essa da un’operazione al ginocchio. Federer è arrivato sino al traguardo delle semifinali agli Australian Open, fermato da un Novak Djokovic in versione ‘uomo bionico’. Il 2021 potrà nuovamente essere il suo anno, così come lo è stato il 2017, grazie a un ‘effetto sorpresa’ da non sottovalutare. Federer non è più una sorpresa, ma aggiunge sempre qualcosa in più al suo bagaglio di abilità già sconfinato. S.V.

STEFANOS TSITSIPAS 6

Un’annata sufficiente, niente di più. Tsitsipas è arrivato più in alto di ogni altro partecipante nell’Atp di Marsiglia, ma questo non basta. Il classe ’98 ha lottato e vinto, lottato e perso, ma questo non basta. Tsitsipas ha mostrato apprezzabili progressi sulla terra rossa, ma anche questo non basta. Il greco ha le potenzialità per figurare nell’élite del tennis internazionale per decenni, ma non può limitarsi ad accontentarsi delle sue qualità tecniche, non può esaltarsi per un vincente di rovescio, se successivamente ne manda in corridoio dieci. L’ellenico ha un talento puro e questo è indiscutibile, ma indubbiamente discutibile è la sua resa ad altissimi livelli. Tsitsipas rischia di essere ingabbiato dai propri limiti, tra le sbarre della propria frustrazione, ma può e deve essere di più. 6.

ALEXANDER ZVEREV 7.5

Un ace e un doppio fallo, due ace e due doppi falli, tre ace e tre doppi falli. Questo è il riassunto breve della stagione di Zverev, talvolta incontenibile e talvolta talmente instabile da colpirsi da solo. La finale agli Us Open e il bis a Colonia rappresentano due delle miriadi di sfaccettature riconducibili al tedesco, insicuro al massimo o inarrestabile, ingiocabile o sportivamente suicida. Zverev non ha bisogno di risorgere dalle proprie ceneri, ma di trovare una continuità che possa proiettarlo alla conquista di un titolo Slam, alla portata come dimostrato in una stagione al limite del reale. Zverev deve migliorare in molti aspetti, ma è già un campione intrinsecamente. 7.5.

ANDREY RUBLEV 8.5

Doha, Adelaide, Amburgo e San Pietroburgo. Il moscovita classe ’97 ha ottenuto 5 trionfi nel circuito Atp, nel 2020, l’atleta con più titoli in assoluto, con Djokovic a seguire. Rublev è riuscito a estrapolare il meglio dalle proprie caratteristiche tecniche, inanellando scalpi vincente dopo vincente. Il dritto e il rovescio sono stati i colpi letali del russo, sebbene sia considerare un rendimento alieno con la prima in campo, incontenibile per i più. Il calo di rendimento illustrato alle Atp Finals è fisiologico, ma la sua stagione è da considerarsi eccellente, probabilmente soltanto un assaggio di cosa sarà il 2021. 8.5.

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