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La scherma italiana può riaccogliere a braccia aperte Elisa Di Francisca, che torna ad allenarsi in pedana al Club Scherma Roma. La fiorettista, oro olimpico individuale e a squadre a Londra 2012, si è raccontata in un’intervista alla Gazzetta dello Sport: tra gli argomenti toccati le difficoltà del rientro, il ruolo della famiglia e del figlio di 9 mesi Ettore, il tutto sulla strada verso il sogno di Tokyo 2020. Ed è proprio questo uno dei cambi più radicali della vita di Elisa, che spiega: “Ora affronto tutto con un’altra filosofia, devo conciliare gli orari degli allenamenti con le esigenze della famiglia. Ma sta andando tutto bene, sono contenta.”
Un rientro comunque non facile, anche per una campionessa del suo calibro: “Al secondo allenamento ho tirato con i ragazzini più grandi facendo sei assalti di fila: sono arrivata in fondo senza fiato e quando sono arrivata a casa ero ancora arrossata. Fisicamente comunque sto bene, devo solo riprendere qualche chilo di massa muscolare; la scherma non l’ho dimenticata ma ci sono meccanismi da ritrovare.” Dopo le pressioni e le delusioni di Rio 2016, il ritiro era stato davvero un’opzione importante per la Di Francisca: “Avevo la nausea di questo sport, vivendo momenti davvero frenetici. Pensavo di smettere anche dopo la nascita di Ettore, poi mi hanno detto di pensarci e adesso ho capito che la scherma mi mancava. Ho bisogno di qualche momento per me.”
L’obiettivo non può che essere uno, l’Olimpiade di Tokyo 2020. Un sogno giapponese che Elisa non può cullare senza il supporto della sua famiglia: “Io e il mio compagno Ivan dovremo stringere i denti in questi due anni, così come le nostre famiglie che ci aiuteranno con Ettore. Il sogno è che Tokyo possa essere una grande festa dove chiudere la carriera, vedremo come andrà. Intanto adesso mi preparo per gli Assoluti, anche se so che non potrò essere pronta. Ma voglio mettermi alla prova per vedere quanta voglia di competere c’è dentro di me.”