Champions League

Inter-Bayern Monaco, Nagelsmann: “Sentire l’inno della Champions è qualcosa di bello”

Julian Nagelsmann
Julian Nagelsmann, Bayern Monaco - Foto LiveMedia/Marcel Engelbrecht/DPPI

Il tecnico del Bayern Monaco, Julian Nagelsmann, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia del match di Champions League contro l’Inter. Ecco le sue parole: “Sentire l’inno della Champions è qualcosa di bello. Io non sono mai stato a San Siro nella mia carriera e sono felice di poter giocare in questo stadio, pieno di storia, dove sono state giocate moltissime partite determinanti. La partita non è decisiva, lo sappiamo ma noi comunque vogliamo iniziare nel migliore dei modi. Siamo entrati subito bene nel ritmo di gioco, la partita contro l’Union non è stata giocata come le altre, anche se non abbiamo giocato così male: ci sono stati diversi spunti, ora abbiamo un avversario interessante in un gruppo molto interessante. Non possiamo permetterci nessuna debolezza. Goretzka titolare? E’ una decisione che ho già preso. Abbiamo una condizione che era importante: tutti i giocatori sono a un livello fisico intercambiabile, possiamo far subentrare giocatori tutti allo stesso livello senza perdere concentrazione e prestazione. Giochiamo ogni tre giorni, finora abbiamo trovato il ritmo e non è semplice a inizio stagione. Lewandowski ha lasciato una lacuna, vero, e noi ci siamo dovuti adattare: si poteva pensare che sarebbe stata una cosa lunga, ma in realtà la strada è stata breve. Goretzka è un candidato per la formazione titolare. Ha alle spalle un brutto infortunio e non lavora in gruppo da tanto: da quando è tornato abbiamo fatto pochi allenamenti, con la squadra si è allenato solo due volte.”

E ancora: “Il turnover dipende dai casi. A volte non do comunicazioni in settimana, altre volte è più definito e lì mi baso sul ritmo visto in settimana. Non serve spiegare tutto a tutti, è chiaro che i giocatori lo vorrebbero. Ma magari ha più senso spiegare dopo la partita perché uno non ha giocato. Per esempio con Muller contro l’Union. Lui ha capito le ragioni, anche se magati non era facile da capire. Qualcuno mi chiede il perché, altri lo capiscono, altri ancora lo scoprono sulla lavagna tattica nello spogliatoio. Escluderli non vuol dire che hanno sbagliato qualcosa. Neuer ha detto che siamo tra i favoriti? Il Bayern Monaco deve essere sempre tra le favorite della Champions, ma ha detto che siamo tra i favoriti, non i favoriti: la storia ce lo impone. Mané deve trasmettere ai giocatori l’esperienza che ha maturato in Champions, che faccia assist, che crei pericoli. È un leader e voglio che sia all’altezza di questo ruolo. Non parla tanto, ma trascina il gruppo, ha personalità e fa da collante. Col Lipsia, in coppa, ha fatto un discorso, chissà che non lo faccia anche domani. Sceglie sempre bene le parole. “

Il tecnico tedesco ha poi proseguito: “Anche io vorrei che Hernandez rinnovi. È un giocatore importantissimo, fortissimo, che porta sempre buonumore e riesce sempre a difendere con le unghie e con i denti. Non vuole perdere una pallone: una volta gli ho detto che era difensore centrale e doveva fare questo, andare su tutti i palloni. Lui se la gode, è fortissimo nelle diagonali. Vorrei che fosse più pericoloso su palla inattiva però, che facesse qualche gol in più. Godrebbe di un valore ancora maggiore se riuscisse a fare 6-7 gol in più. E poi a livello personale è uno che ride sempre, quando ride illumina il campo. Grandi gare a San Siro? Si, ho un ricordo di una posa di Kahn, quando ha parato un tiro importante nella storia del Bayern qui. Mi ricordo che non riuscivo a stare fermo sul divano, e ogni tanto piangevo, perché mio padre non era tifoso del Bayern Monaco, ma di un’altra squadra che all’epoca era molto forte in Germania. Ricordo anche delle sconfitte in questo senso, però appunto ricordo questa parata di Kahn. Spero però che Manuel Neuer domani non debba impegnarsi così tanto, altrimenti spero che possa esultare come Kahn ai suoi tempi”.

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