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Sono passati appena due mesi dall’annuncio choc di Giuseppe Abbagnale, ex campione del canottaggio azzurro e oggi presidente della federazione italiana, sul figlio Vincenzo, capovoga dell’otto in vista di Rio 2016. “Ha saltato tre controlli antidoping e la normativa è chiara. È un’ingenuità ma da regolamento costa da uno a due anni di squalifica: per trasparenza vogliamo essere noi a dare l’annuncio” disse il presidente nel mese di febbraio. Quest’oggi Giuseppe è ritornato a parlare del figlio con fare piuttosto ottimista. “Vincenzo è stato ascoltato ieri dalla Procura, attendiamo l’esito della vicenda. Io sono moderatamente fiducioso, staremo a vedere. Il suo stato d’animo? È molto deluso, lo comprendo ma lo giustifico fino a un certo punto”. Ieri il canottiere azzurro è stato ascoltato dalla Procura antidoping della Nado-Italia per la mancata reperibilità ai controlli, un comportamento che potrebbe costargli l’Olimpiade di Rio .”Finché i giochi non sono chiusi mantengo vive le speanze, ma sono poche” aveva confessato ieri l’azzurro (qui l’articolo). Attualmente Vincenzo Abbagnale si è autosospeso dall’attività agonistica ma i tre cartellini gialli per “mancate reperibilità” fanno pensare al peggio, ovvero ad una inevitabile squalifica.