Tennis

US Pro Tennis Series, tra Best Effort e realtà

Scommesse sportive - Foto Pixabay

Quando il mondo del tennis professionistico si è fermato si è creato un enorme buco non solo nell’offerta tennistica in sé ma anche in quella legata alle scommesse sul tennis. I bookmakers, per cui il tennis rappresenta una fetta importante del proprio fatturato, e gli scommettitori abituali si sono improvvisamente trovati senza il proprio pane quotidiano. Occorreva intervenire rapidamente ed allora i bookmakers si sono subito inventati un rimedio: i tornei amatoriali russi, fin da metà marzo.

E con la parola “amatoriali”, si intende proprio amatoriali come si può ammirare in questi video

Qualcosa di livello più basso dei tornei di Quarta Categoria nostrani

Su questi match era possibile scommettere migliaia di euro, avevano limiti di puntata paragonabili a quelli dei tornei ITF ed alcune volte venivano addirittura giocati al meglio dei 5 set. Era inevitabile che la cosa degenerasse rapidamente e dopo qualche giorno con i bookmaker costretti a sospendere le scommesse su tutti i match a causa di puntate anomale, questi tornei sono stati tolti dai palinsesti.

Alla fine della primavera, quando la situazione del Coronavirus in giro per il mondo è iniziata a migliorare, in molti Paesi sono spuntate esibizioni in cui venivano coinvolti giocatori con classifica ATP/WTA che così riuscivano ad avere allenamenti competitivi ed a raccogliere un po’ di denaro, mentre gli organizzatori potevano vendere i diritti tv e la possibilità di avere livescore e quindi quote ai bookmakers.

Il torneo esibizione che ha più catturato la mia attenzione è stato quello denominato “US Pro Tennis Series”. Il primo match in cui ho deciso di registrare quello che stava accadendo è stato quello tra Anastasia Nefedova e Panna Udvardy: Nefedova ha concluso il primo set smettendo completamente di giocare, perdendolo 6-0 (contro la stessa avversaria aveva vinto 60 61 la settimana precedente).

Come si può vedere anche da questi “servizi”

Incassato il 6-0, pausa per andare in bagno e poi ritorno in campo giocando al meglio delle proprie possibilità vincendo il set successivo. Anche a fine luglio, nel match contro Mayuka Aikawa, si può vedere dal video come Nefedova non si sia praticamente mossa negli ultimi due games

Da notare come da metà maggio ad oggi, Nedefova abbia giocato 153 (centocinquantatre) match in questo “torneo”. Anche le avversarie di Nefedova non sono state da meno: in questo video Jennifer Elie conclude il match con 8 punti in cui o non si è mossa o ha spedito il proprio colpo sotto la metà della rete

Sempre rimanendo in campo femminile, c’è stata un’incredibile quantità di match con comportamenti ben oltre la soglia del “Best Effort”, ovvero l’impegno massimo che ogni giocatore è tenuto a dare nei propri incontri. Ad esempio, Barbara Bonic ha giocato una buona fetta dei propri match dando l’impressione di sbagliare intenzionalmente

Che dire del suo risultato contro Tricia Mar, modestissima giocatrice che come si può intuire dalle quote e dai risultati non avrebbe potuto avere speranze contro di lei (tra l’altro il 4.06 che si vede come quota di Mar è la quota finale, quella iniziale era intorno al 10, ma è stata “aggredita” da scommettitori che avevano intuito che Bonic avrebbe giocato il match “svogliata”).

Abbiamo avuto Emma Davis che per un periodo di tempo ha giocato interi match servendo da sotto.

Interessante il caso di Jane Wasserson, giocatrice che definire amatoriale è dire poco, con un record di 2-18 nel 2019, con punteggi severissimi e che nei primi 4 incontri della Pro Series ha rimediato 4 giochi in totale. Improvvisamente è riuscita a vincere un set (per 6-1!) contro Sewing (best ranking 632 WTA), a battere Halbauer (attuale 315 WTA) e quella Barbara Bonic menzionata prima (best ranking 342 WTA): in tutti questi match le avversarie di Wasserson hanno continuamente sbagliato di proposito.

Che dire di Jessica Livianu (best ranking 696 WTA) ed autrice nel 2019 di ottime prove in ITF da 25k e da 60k di provenienza NCAA ha terminato la US Pro Tennis Series con questi punteggi, in match sulla carta equilibrati.

Nel video potete vedere il livello del suo impegno.

In campo maschile, prima c’è stata una pattuglia di giocatori che ha intenzionalmente perso parti di match (su tutti Dmitri Popko, Eugeny Karlovskiy, Aslan Karatsev, Adam El Midhavy, Alejandro Gomez, Maximiliano Estevez, Boris Arias)

Eugeny Karlovskiy per tutta una serie di partite ha iniziato il match subendo break nel primo turno di servizio con 3 o 4 doppi falli per game.

Da segnalare anche il caso di Michael Redlicki, giocatore dal fisico imponente e dal gran servizio (best ranking 353 ATP) che per alcuni match ha giocato battendo alla metà della propria abituale velocità, muovendosi a malapena da fondocampo (nel video contro Sebastian Eguez, che era quotato 10, ha perso 60 61).

Nell’ultimo match disputato Redlicki ha rimediato un 60 60 da Grigor Lomakin (best ranking 819) in 40 minuti. Anche lo statunitense Jordi Arconada ha giocato gli ultimi 4 match in cui era nettamente favorito perdendone facilmente 3 (e perdendo 62 il primo set nel quarto), quelle a lato sono le quote medie dei match in cui ha mostrato un impegno prossimo allo zero.

Merita una menzione il fatto che i giocatori per essere pagati dovevano disputare il match giornaliero (i match non potevano essere rinviati) e quindi ci si è trovati anche di fronte a match di questo tipo in mezzo al diluvio, sempre con possibilità di scommettere live.

Da metà settembre i bookmaker italiani hanno tolto la possibilità di scommettere su queste esibizioni, mentre quelli internazionali hanno continuato ad offrirli: una fonte interna ad un bookmaker mi ha rivelato che nonostante le puntate anomale ricevute su determinati match che facevano propendere per l’idea che il match fosse truccato, i match sono sempre stati offerti perché in assoluto continuavano a garantire profitti al bookmaker.

Ad inizio maggio la Tennis Integrity Unit ha emanato una nota in cui spiegava che per le esibizioni, pur non essendo sotto l’egida di ITF, WTA e ATP, i giocatori dovevano ritenersi “Covered Person”, quindi mantenere tutti gli standard anti-corruzione, compreso quello del Best Effort, ovvero del giocare al meglio delle proprie possibilità.

Organizzare questi tornei (trasmessi anche su ESPN) è stata sicuramente una mossa intelligente da parte del produttore Harry Cicma, che ha avuto modo di far guadagnare i giocatori e lo staff impegnato nei tornei ma non essendoci né punti né premi in palio era facile prevedere che qualcosa dal punto di vista della regolarità degli incontri sarebbe andato storto.

Chi scrive non ritiene che tutti i match segnalati in questo articolo siano stati manipolati, ma è convinto che di fronte a palesi violazioni della Best Effort Rule sia necessario che qualcuno approfondisca il perché di certi comportamenti e di certi risultati clamorosi in presenza di quote offerte.

Una cosa è certa, per gli scommettitori “avveduti” che hanno seguito costantemente le prestazioni dei vari giocatori, queste esibizioni si sono rivelate una miniera d’oro in quanto era facilmente prevedibile l’esito del match fin dai primi punti, notando l’impegno dei giocatori in campo.

SportFace