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US Open 2022: le cinque cose da tenere d’occhio nel day 1

Matteo Berrettini
Matteo Berrettini - foto Ray Giubilo

Incertezza ed equilibrio. Iniziano nel segno di queste due parole gli US Open 2022, quarto ed ultimo Slam della stagione pronto a partire quest’oggi sui campi in cemento outdoor dello USTA Billie Jean King National Tennis Center. Questo stato di dubbio caratterizza non solo il tabellone femminile ma stavolta anche quello maschile, in cui è veramente dura indicare un vero favorito. Con poche assenze ma di rilievo (Novak Djokovic su tutti) l’obiettivo sarà detronizzare il russo Daniil Medvedev e la britannica Emma Raducanu, campioni uscenti della manifestazione. Ma andiamo ad analizzare nel dettaglio le cinque cose da tenere d’occhio nel day 1.

OTTIMISMO – Subito in campo due azzurri dei cinque presenti in tabellone. Entrambi partiranno favoriti ma i loro incontri non sono totalmente privi d’insidie. Per Matteo Berrettini i piani si sono leggermente complicati. Avrebbe dovuto incontrare il modesto boliviano Dellien ed invece, complice il forfait del sudamericano, se la vedrà contro il qualificato Nicolas Jarry, spilungone cileno dal servizio e dritto devastanti. La sensazione è che al romano un torneo dello Slam possa fare comodo in questo momento della stagione. Più facile per lui acquisire nuovamente il giusto ritmo dopo averlo leggermente smarrito dopo la positività al Covid-19. La trasferta nordamericana non è partita bene con due sconfitte al primo turno tra Montreal e Cincinnati.

Questi però sono i suoi campi. Nel 2019 si è rivelato al grande tennis raggiungendo le semifinali, motivo per cui è sempre uno di quelli da tenere d’occhio per arrivare in fondo. Sarà impegnato anche Lorenzo Sonego contro Jordan Thompson in un match tra due vittime dell’assenza dei punti da difendere a Wimbledon. Il torinese è sceso a ridosso della top settanta mentre l’australiano addirittura fuori dai primi cento al mondo. Incontro complicato ma fattibile per il torinese contro un lupo di mare delle superfici veloci. Importante per lui aver vinto una partita la scorsa settimana a Winston-Salem, dove ha interrotto una brutta striscia di quattro eliminazioni di fila al primo turno.

CAVALLERIA PESANTE – Daniil Medvedev è pronto ad inaugurare il programma sull’Arthur Ashe alle ore 18:00 italiane. Difficile che l’americano Stefan Kozlov possa mettere i bastoni tra le ruote al russo, campione uscente del torneo e forse vero favorito per rivincerlo dopo il forfait di Novak Djokovic. Il suo approccio al quarto Slam della stagione, tuttavia, non è stato poi così esaltante. È vero che è arrivato il titolo a Los Cabos. È però altrettanto insindacabile che tra Montreal e Cincinnati si poteva e si doveva fare qualcosa in più visto anche le tante assenze illustri. L’altro big impegnato è Stefanos Tsitsipas, autentico incubo per i tennisti italiani in quest’edizione degli US Open.

Sonego potrebbe ritrovarselo al secondo turno mentre Berrettini già agli ottavi di finale. Indubbiamente il greco sarà un avversario scomodo per tutti, a cominciare dal malcapitato qualificato colombiano Daniel Elahi Galan. A Cincinnati è arrivata un’ottima finale, poi persa con qualche rimpianto contro il croato Coric. A New York sembra esserci la giusta tranquillità per fare bene. La consapevolezza di partire a fari spenti, infatti, può fare tutta la differenza del mondo per l’ellenico su una superficie dove, obiettivamente, non è uno degli indiziati numero uno per il successo finale.

RIPARTENZA – Portare al secondo turno degli US Open le prime due azzurre impegnate non è utopia. Martina Trevisan se la vedrà contro la russa Evgeniya Rodina, best ranking al numero sessantasette WTA ma out dal circuito femminile addirittura dal giugno del 2019. Per Camila Giorgi, invece, c’è l’ungherese Anna Bondar, giocatrice in grande ascesa e pericolosa su tutte le superfici per via dei colpi molto solidi ma allo stesso tempo penetranti. Entrambe devono rifarsi dopo delle ultime settimane non molto redditizie. La toscana non sta confermando sul veloce le meraviglie della stagione sul rosso. Contro la sovietica cercherà la sua seconda vittoria nel main draw dello Slam newyorkese.

Indispensabile aver smaltito i problemi fisici accusati la scorsa settimana. Negli ottavi a Cleveland, infatti, non è potuta scendere in campo contro la cinese Shuai Zhang a causa di un piccolo fastidio. Per la marchigiana, ancora più che per Trevisan, l’obiettivo deve essere ripartire. Bisogna dimenticare in fretta lo scotto della discesa nel ranking a ridosso della top settanta per non essere riuscita a difendere i punti del titolo vinto al Canadian Open 2021. Le condizioni la possono favorire rispetto alla sua avversaria e già in passato lo hanno fatto. Proprio su questi campi, infatti, conquistò per la seconda volta in carriera il quarto turno in un Major ben nove anni fa.

ULTIMA DANZA? – “Gli dei le stavano sorridendo al momento del sorteggio”, così Chris Evert in riferimento al tabellone di Serena Williams. Gli US Open 2022 saranno l’ultimo torneo per ‘The Queen’, ventitrè volte campionessa Slam di cui sei proprio a New York. L’urna le ha riservato Danka Kovinic, numero ottanta del ranking mondiale. Attenzione alla montenegrina, giocatrice molto discontinua ma che sa esaltarsi nei grandi appuntamenti. Quest’anno, non a caso, ha raggiunto il terzo turno sia agli Australian Open sia al Roland Garros salvo poi sprofondare in un tunnel di quattro eliminazioni consecutive all’esordio dopo Parigi.

L’appuntamento è non prima delle ore 01:00 italiane sull’Arthur Ashe in quella che potrebbe essere l’ultima apparizione della carriera di Serena. L’impegno inaugurale sembra comunque fattibile per lei, forte di un clamoroso record di 20-0 nel primo turno dello Slam americano. Le incognite, però, sono soprattutto fisiche. In questa stagione ha giocato appena quattro incontri ufficiali ed è riuscita a vincere solamente in un’occasione (primo turno a Montreal). Vedremo se riuscirà almeno a guadagnarsi il secondo turno, dove potrebbe vedersela contro l’estone Anett Kontaveit, numero due delle classifiche.

FATO BEFFARDO – Non vedevano l’ora di condividere il campo agli US Open. Nick Kyrgios e Thanasi Kokkinakis, infatti, sono una tra le coppie maggiormente accreditate per far bene nel torneo di doppio. A gennaio hanno raccolto uno storico trionfo a Melbourne, a cui è seguito quello ad Atlanta. Il destino, tuttavia, è stato davvero bizzarro con i due ‘amiconi’, che chiuderanno il programma serale sull’Arthur Ashe in un derby aussie dal denso carico emozionale. Gli australiani si stavano allenando insieme al momento dell’accoppiamento. Sarà il classico match dove fare un pronostico può essere davvero fuorviante.

Una cosa è certa: preparare questo confronto, tralasciando il lato emotivo, è molto facile per entrambi. Si conoscono tecnicamente alla perfezione allenandosi e giocando il doppio insieme sin dai tornei giovanili. Il loro primo incrocio risale addirittura alla finale degli Australian Open del 2013, quando a prevalere fu Kyrgios in due set. Il ‘bad boy’ di Canberra si è aggiudicato anche gli altri due precedenti, andati in scena a livello di circuito Challenger. Per una notte il palco sarà completamente loro, di questi due ragazzoni che, per motivi diversi, stanno donando al tennis meno di quanto è effettivamente in loro potere.

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