Saranno Caroline Wozniacki e Naomi Osaka a contendersi nell’ultimo atto di domani il titolo del WTA Premier di Tokyo. Le due giocatrici superano rispettivamente Agnieszka Radwanska ed Elina Svitolina: spettacolo puro nella prima delle due semifinali con un match di grandissima intensità durato quasi 3 ore. Verdetto ancor di più contro pronostico nella seconda partita, con la nipponica che completa una grande rimonta contro la numero 20 del mondo.
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Alla vigilia, sia per le posizioni nel ranking delle due giocatrici, sia che per le loro qualità tecniche e fisiche, il match più atteso era prevedibilmente quello tra Caroline Wozniacki e Agnieszka Radwanska, numero 2 del tabellone. Alla fine dopo 2 ore e 50 minuti di gioco si impone la danese col punteggio finale di 4-6 7-5 6-4.
Dalla seconda metà del primo set entrambe le due tenniste cominciano ad alzare il loro livello rendendo difficile anche un pronostico sull’esito finale. Sul 3-3 è la numero 28 del mondo a trovare il primo break dopo un gioco di 11 punti. Ma sul più bello l’ex numero 1 del mondo si vede subito annullato il vantaggio, con la Radwanska bravissima a rientrare sul 4-4. Se fino ad allora il servizio aveva aiutato entrambe con numero ampiamente sopra al 50%, la danese patisce nel finale le grandi abilità in risposta della numero 4 del mondo. Dopo un nuovo game abbastanza lungo e due set point sprecati, la Radwanska strappa ancora la battuta all’avversaria riuscendo a chiudere il primo set. Da qui in poi, ogni turno di battuta è a rischio break nei due set successivi ci sono tantissimi ribaltamenti di fronte. Tanti rimpianti nel secondo set per la numero 2 del tabellone che si fa recuperare per ben due volte un break di vantaggio dopo essere stata avanti anche 5-3. La Wozniacki gioca quattro game davvero senza sbavature e con grande coraggio si aggiudica il secondo parziale per 7 giochi a 5. Ugualmente lottato è set decisivo: in 7 dei 10 giochi si arriva a palla break in un andamento piuttosto simile al secondo set. E’ stavolta la 26enne semifinalista agli ultimi Us Open a vedersi recuperare subito il break conquistato, fino a ritrovarsi sotto per 3-1. E’ forse il quinto gioco quello decisivo, almeno moralmente, per l’esito della semifinale. La polacca spreca una chance per il 4-1 e a quel punto la Wozniacki, in linea con quella dell’estate 2016, non perdona. In realtà il colpo di grazia arriva nel settimo gioco, dove la Wozniacki porta a casa il break al ventesimo punto del game. Altri rimpianti per la Radwanska che si vede sfuggire 3 possibilità per tornare avanti. Acquisito il vantaggio, la Wozniacki non trema più e chiude una partita veramente bellissima.
La partita che però coinvolge di più il pubblico nipponico è la seconda semifinale con in campo la giovane tennista di casa, Naomi Osaka. All’età di 18 anni, nel torneo di casa, per lei arriva la prima finale nel circuito maggiore. Dopo aver perso il primo parziale, la partita è ancora più importante per la Osaka se si pensa a come è stata in grado di riaprire il match. Il punteggio finale è di 1-6 6-3 6-2.
Dopo un primo set senza storia, in cui la Osaka spinge su ogni colpo commettendo un numero esagerato di errori, c’è bisogno del primo gioco del secondo set per risvegliare un match che sembrava finito. La giovane giapponese comincia a martellare sia nello scambio, sia con il servizio, con la Svitolina costretta sempre alla fase difensiva. Se nel primo set l’ucraina aveva mosso benissimo l’avversaria evidenziandone i problemi di mobilità, ora nulla sembra poter funzionare, con la palla che esce velocissima dalla racchetta della 18enne. Il break fondamentale arriva nel sesto gioco, ma lo spunto più interessante del secondo set è senz’altro quello del settimo gioco. Dimostra grande maturità la numero 66 del mondo, quando trova la freddezza per annullare ben quattro palle break aiutata da un servizio che potenzialmente potrebbe diventare tra i migliori del circuito. Superata la difficoltà, infatti, la Osaka si conquista meritatamente il terzo set. La situazione peggiora per la Svitolina, che nel terzo set non trova più la forza di difendersi sulle bordate dell’avversaria. Alla giapponese riesce praticamente tutto e ne viene così fuori un dominio davvero netto nel set. La pesantezza dei colpi della nipponica è tra l’altro direttamente proporzionale alla profondità e la Svitolina non può trovare alcuna contromisura. Il risultato è meritatissimo per la Osaka, che all’età di 18 anni raggiunge la prima finale Wta in carriera lanciando tantissimi segnali positivi in un percorso di crescita sempre più costante sotto tutti gli aspetti del gioco. La partita di domani sulla carta è ancora più ardua: la Wozniacki è forse la tennista più in forma Angelique Kerber, ma potrebbe essere comunque un test importantissimo per provare a riportare un titolo in Giappone dopo tanto tempo.