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Tennis, WTA Finals, Kuznetsova “vittoria di cuore”, Radwanska “ora me la gioco con Pliskova”

Agnieszka Radwanska - Wta Finals 2016 - Foto Ray Giubilo

Dall’inviato a Singapore

Al gruppo bianco delle WTA Finals di Singapore piace finire tardi alla sera e così anche la seconda giornata si è prolungata ben oltre mezzanotte. Da questo gruppo però sono usciti i primi verdetti con la vittoria di Svetlana Kuznetsova su Karolina Pliskova e quella di Agnieszka Radwanska su Garbine Muguruza, infatti, la russa ha già vinto il girone, mentre la spagnola è la prima a dire addio alla competizione.

Iniziamo però dal primo match con la vittoria della tennista di San Pietroburgo in rimonta per 3-6 6-2 7-6(6).
Ovviamente il servizio non mi ha aiutata oggi, non ho messo in campo abbastanza prime e lei rispondeva sempre bene”, ha analizzato lucidamente la Pliskova: “lei ha un gioco completo e l’abbiamo visto contro Aga. Penso che al momento stia giocando un tennis tra i migliori della sua carriera ed il titolo a Mosca le ha dato tanta sicurezza. Per questo riesce a giocare colpi ad alto rischio in momenti cruciali, che sono quelli che servono. Non penso di aver fatto qualcosa di sbagliato oggi, è tutto dipeso da pochi punti”.

Non sono sorpresa del suo livello nonostante sia arrivata ad un giorno dall’inizio del torneo”, ha spiegato la tennista ceca: “non ha vinto due titoli dello slam per nulla e non è una arrivata qui per caso. È una donna forte e che sa giocare del gran tennis, non sarà facile per nessuna batterla qui, soprattutto perché penso che la superficie si adatti bene al suo gioco”.

Ora posso essere stanca, direi che ci sta, ogni tanto me lo posso concedere”, così ha esordito una Kuznetsova provata fisicamente ma estremamente contenta per la vittoria odierna: “Oggi ho giocato con il cuore. Non che non lo facessi prima, come se me ne fossi ricordata solo ora dopo averlo lasciato a casa per anni. Però ci sono diverse cose che hanno cominciato a funzionare, credo di più in me stessa, tengo duro di più”.

A volte certi pezzi del puzzle prendono posto e trovi la sicurezza in te e nei tuoi mezzi: cominci a vincere partite su partite, anche giocando male, e le avversarie ti temono”, ha spiegato riguardo i tanti match vinti, salvo poi tornare a parlare del match: “nel primo set non c’ero di testa, mi sentivo stanca e mi muovevo male, però vedevo che c’era la possibilità di vincere. Ho cominciato a provare pietà per me stessa e se c’è una cosa che un tennista non deve mai fare è proprio questo; non importa la situazione, non importa se sei dolorante o il tuo gioco non va, non devi mai provare pietà per te stessa. Mi sono zittita e da lì è andata meglio”.
Il secondo match, poi, ha deciso definitivamente il passaggio e la vittoria del gruppo da parte della numero 9 del mondo, mentre ha salutato con un match di anticipo la possibilità di avanzare alle semifinali la Muguruza.

Penso che io e Aga abbiamo giocato un’ottima partita, però la vittoria è andata a lei e io faccio fatica a vedere qualcosa da prendere di questo match”, ha ammesso una Muguruza abbattuta a fine incontro: “dal mio canto avrei potuto giocare meglio qualche punto importante, ma lei se ne è sempre uscita con ottimi colpi, per cui non è stato facile”.

Non penso che la consapevolezza che se avessi perso sarei stata eliminata sia pesata su di me, perché quando scendo in campo voglio sempre vincere”, ha concluso senza cercare giustificazioni.

Molto più rilassata invece la Radwanska, che ora sa di giocarsi la qualificazione con uno scontro diretto contro la Pliskova: “non so perché il mio record con lei sia così buono, perché ogni match con lei è sempre stato tirato. Ricordo quest’anno a Stoccarda dove ci sono stati dei tiebreak assurdi… però visto il mio pessimo record con Serena, fa piacere sapere che qualcuno è nella stessa situazione contro di me”.

Oggi il tiebreak mi ha aiutato molto, perché mi ha messo in una posizione di vantaggio e sono veramente felice di aver chiuso in due”, ha spiegato la tennista polacca: “Penso di aver giocato molto bene, anche se non è stata una partita tanto bella come quella dell’anno scorso. Più tardi però me la rivedo quella veronica…

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