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Dopo il successo in rimonta di Rafael Nadal ai danni dello scozzese Andy Murray nella prima semifinale, è il francese Gael Monfils il secondo finalista di questa edizione del Monte Carlo Rolex Masters: sotto gli occhi del Principe Alberto II di Monaco, nella splendida cornice gremita del Court Rainier III, la testa di serie numero 13 del seeding ha infatti battuto col netto punteggio di 6-1 6-3 il connazionale Jo-Wilfried Tsonga, in un’ora e nove minuti di gioco.
Un tennista transalpino torna dunque in finale al Monte Carlo Country Club: non accadeva dal 2000, quando Cédric Pioline, prima di laurearsi campione, sconfisse in semifinale il marocchino Karim Alami. Tsonga conduce 4-2 nei precedenti su “La Monf”, alla sua seconda semifinale consecutiva nel torneo monegasco, ma proprio quest’ultimo si è aggiudicato in due set combattuti l’ultimo confronto tra i due, l’unico in un evento del circuito Masters 1000, nel 2015 a Miami. Gael, favorito dalla prematura eliminazione del numero 1 al mondo Novak Djokovic nella sua parte di tabellone, si presenta all’appuntamento senza mai avere perso un set nell’arco di tutta la manifestazione, ed è reduce da un’ottima prova contro il Lucky Loser spagnolo Marcel Granollers, estromesso in due agevoli set. Il numero 9 al mondo è stato invece giustiziere ai quarti di finale, per la sesta volta in carriera, del campione svizzero Roger Federer, dopo essersi imposto in rimonta per 7-5 al terzo parziale.
Inizio favorevole per il tennista originario della Guadalupa: sul 30 pari del game inaugurale, il primo doppio fallo di Tsonga nel match regala la prima chance di break all’avversario, trasformata grazie a un diritto lungo linea vincente. Difficoltà negli spostamenti e tanti errori per il trentenne di Le Mans che, con un diritto lungo linea sparato malamente in corridoio, permette a “La Monf” di ottenere un clamoroso doppio break, alla seconda occasione, nel terzo gioco. Dimezza tuttavia lo svantaggio il numero 9 al mondo: nel game seguente rimonta da 40-0 sotto e strappa il servizio allo sfidante che, però, ristabilisce subito le distanze, piazzando il terzo break e salendo 4-1, sull’ennesimo sciagurato gratuito del connazionale. L’allievo di Thierry Ascione ha probabilmente dimenticato il servizio a casa quest’oggi: sotto 1-5, perde a zero il proprio turno di battuta, per la quarta volta su quattro e, in poco più di mezz’ora, Monfils porta a casa il primo set con l’eloquente punteggio di 6-1. Pesano enormemente i 18 unforced e la pessima resa al servizio dell’ottava testa di serie del seeding.
Non cambia la storia nel secondo parziale: nel quarto gioco è ancora la tredicesima forza del tabellone a mettere la testa avanti e a salire 3-1, strappando nuovamente il turno di battuta all’irriconoscibile avversario. Avanti 4-2, Gael gioca però un game disastroso al servizio, consentendo a Tsonga di rientrare nel set. Nonostante questo timido cenno di reazione, il tennista di Le Mans non può nulla nell’ottavo gioco, cedendo il servizio ai vantaggi, per la sesta volta su otto, ad uno scatenato Monfils, che chiude 6-3 nel game seguente, grazie a un passante di diritto incrociato largo dell’avversario, in un’ora e nove minuti di gioco.
Gael Monfils guadagna momentaneamente due posizioni nel ranking ATP, scavalcando Isner e Thiem e portandosi alla quattordicesima piazza. Il ventinovenne nativo di Parigi rientrerebbe clamorosamente in Top Ten nel caso in cui domani, in occasione della sua prima finale in carriera nel torneo del Principato (la terza in assoluto in un torneo Masters 1000), dovesse imporsi sul mancino di Manacor Rafael Nadal. Lo spagnolo conduce però 11-2 nei precedenti e si è aggiudicato gli ultimi tre confronti diretti tra i due, il più recente dei quali in semifinale sull’erba di Stoccarda lo scorso anno. Altro ottimo risultato per lui, capace di trovare un’insolita continuità in questo 2016, dopo i quarti raggiunti a Melbourne, Indian Wells e Miami, e la finale nel prestigioso ATP 500 di Rotterdam. Tsonga, che domani spegnerà la sua trentunesima candelina, raggiungerà dal prossimo lunedì la settima posizione mondiale, a soli due gradini dal suo miglior piazzamento di numero 5: questa semifinale rappresenta per lui il miglior risultato in stagione, subito dopo i quarti conquistati in California e la semifinale di inizio anno nel meno gettonato ATP 250 di Auckland.