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Roland Garros: Fognini fa sognare l’Italia. Giorgi da applausi, Stephens ancora di più

Fabio Fognini Roland Garros 2018
Fabio Fognini - Foto Ray Giubilo

Fabio Fognini fa sognare l’Italia. L’azzurro, dopo un match tosto e in rimonta, ha superato in cinque set, alla sua maniera, Kyle Edmund. Un Fognini non eccellente tecnicamente ma dalla buona lucidità. Del cuore non parliamo nemmeno, a Parigi è un ‘must’. Anche sotto due set a uno, onestamente, alzi la mano chi ha pensato a una sconfitta di Fabio. La strada potrebbe proseguire, le possibilità di andare ancora avanti sono notevoli anche se gli avversari diventano ogni giorno più ostici ed esperti. Ma la magia di Parigi ha infiammato Fognini. La magia di Parigi fa sognare, anche grazie a Cecchinato, il tennis italiano. Ceck se la vedrà con Goffin, vincente dopo quattro match point annullati, contro Monfils. Forse sarebbe stato meglio affrontare il francese, Goffin a Roma ha dimostrato di essere superiore. Ma il Ceck parigino è capace di tutto.

Nulla da fare, dopo un match bellissimo, per Camila Giorgi. La marchigiana ha servito due volte per il match (sul 5-4 e sul 6-5 nel terzo set) ma nulla ha potuto contro Sloane Stephens. La statunitense ha alzato il livello alla fine dell’incontro, non dando scampo alla bravissima tennista azzurra. Il primo set della Giorgi è stato da antologia. La sensazione è che Camila abbia finalmente trovato le giuste motivazioni, quella grinta e voglia di vincere che in passato, a volte, è mancata. Gioca tutti i punti, sempre, senza staccare il cervello. Oggi l’avversario, dopo un match di livello altissimo, è stata più brava. Non dimentichiamoci che la Giorgi ha ottenuto buoni risultati su terra, superficie mia gradita da Camila. Ora arriva l’erba. Tutti pronti a salire sul carro.

Occhio a Lesia Tsurenko e Anett Kontaveit, due outsider pronte a stupire. La prima arrivava da una serie di sconfitte infinita e si è ripresa, anche grazie al neo coach romano Adriano Albanesi, battendo Voegele, Vandeweghe e Rybarikova; l’estone sta finalmente raggiungendo il livello che si attendeva da circa un anno. Complimenti all’allenatore Glenn Schaap, sergente di ferro abilissimo nella crescita tecnico-tattica delle sue allieve.

Maria Sharapova, dopo Roma, sembra quella vera. Oggi devastante, ma lunedì affronterà Serena Williams in una partita che promette scintille. Parlare di Nadal è abbastanza inutile. Dopo il primo turno contro Bolelli ci eravamo sbilanciati in un “chissà se qualcuno farà più game dell’azzurro contro Rafa”. Oggi si potrebbe avere qualche dubbio in merito al prossimo turno, perché Maximilian Marterer sta diventando un signor giocatore. Spettacolare e piuttosto solido. A tratti da tennis champagne. Contro Rafa non vincerà mai, ma potrebbe dargli un po’ fastidio. Mentre Khachanov batte Pouille, in un match piuttosto scritto, l’attenzione si sposta sulla seconda settimana, sperando di trovare gli azzurri ancora competitivi. Magari anche tra i ragazzi under 18 pronti a stupire.

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