Tennis

Masters 1000 Madrid 2021: Berrettini sfiora il trionfo, il movimento azzurro cresce

Matteo Berrettini - FOTO: Mateo Villalba

Matteo Berrettini ha sfiorato il trionfo al Masters 1000 di Madrid 2021, a discapito di Alexander Zverev, quest’ultimo superiore in finale mediante il risultato di 6-7(8), 6-4, 6-3. L’azzurro ha dimostrato forza mentale e fisica, oltre che indiscutibile valore tecnico, peraltro con ogni fondamentale a sua disposizione. Servizio e dritto costantemente esplosivi e letali, mentre rovescio migliorato e migliorabile, ancora punto debole del suo bagaglio di colpi. Berrettini è stato più forte dei suoi infortuni, delle dicerie sul suo tennis, dei vari momenti storici che lo hanno provato psicologicamente, sebbene abbia ceduto sul più bello per mano di Zverev. Il tennista italiano ha vinto il torneo di Belgrado e per poco non ha colto l’occasione per trionfare anche a Madrid; risultati dalla caratura differente, sebbene con il medesimo messaggio da sfondo: Berrettini è tornato, più carico che mai.

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IL RACCONTO DELLA FINALE

Se una semifinale Slam e una partecipazione alle Atp Finals non fossero state abbastanza per definire il valore di Berrettini, il percorso in Spagna ne ha certificato certamente uno status ineccepibile. L’azzurro ha quasi riscritto la storia del movimento italiano, avvicinandosi al primo Masters 1000 in carriera; avvicinandosi inoltre a quel Fabio Fognini che sembrava inarrivabile per la sua generazione; il secondo più importante risultato di Berrettini è arrivato sulla terra, un paradosso se si considerino le sue caratteristiche prettamente ‘da veloce’, ma assolutamente comprensibile se si valuti il giudizio stesso del romano sulla superficie.

Mi piace sempre giocare sulla terra rossa, sebbene io preferisca i campi veloci per ovvi motivi. Sulla terra sono a mio agio, anche perché sono cresciuto a Roma e lì è difficile giocare sul duro”. Con queste parole, Berrettini ha commentato la vittoria contro Marco Cecchinato a Belgrado, illustrando il suo pensiero sul rosso; superficie che in passato aveva annunciato come ‘sua preferita’.

La finale raggiunta da Berrettini corrisponde a una soddisfazione certamente personale, ma anche l’ennesimo passo avanti del movimento nostrano. Fabio Fognini, Jannik Sinner, Lorenzo Musetti, Lorenzo Sonego, Stefano Travaglia, Marco Cecchinato, Salvatore Caruso, Gianluca Mager, Andreas Seppi. Ognuno degli interpreti del gruppo azzurro ha messo a segno exploit sorprendenti dal 2018 a oggi, modificando positivamente la credibilità del tennis del Bel Paese in ottica internazionale. Berrettini ha scritto un’altra pagina particolarmente importante del libro del tennis italiano, sempre più ricco di capitoli interessanti.

Non solo passato, anche presente e soprattutto futuro. Dalle strutture alle consapevolezze degli atleti, dal talento alla forza mentale, dalla passione all’orgoglio di rappresentare una Nazione. Berrettini ha portato in alto la bandiera italiana, mancando il successo per alcuni dettagli impossibili da ignorare in uno sport complesso come il tennis. Onore a Zverev per la quarta affermazione in un ‘Mille’ e il quindicesimo trofeo in carriera; applausi a scena aperta però anche per il bombardiere italiano Berrettini. Certamente l’azzurro lavorerà duro per migliorarsi e migliorare i risvolti dei match ad altissimi livelli, per giungere finalmente a un successo che aprirebbe gli occhi agli spettatori di tutto il mondo; un successo per dire a chiunque ‘L’Italia c’è, ora più che mai’.

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