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Juan Martin Del Potro: “Ho sofferto per il polso. È lo stesso dolore di sempre”

Juan Martin Del Potro - Foto Robbie Dale CC BY-SA 3.0

Dopo la sconfitta al secondo turno del Masters 1000 di Miami, per mano del lucky loser Horacio Zeballos, che aveva sostituito Roger Federer nel main draw del tabellone di Key Biscayne (problemi di gastroenterite per lo svizzero), Juan Martin Del Potro è tornato a lamentare i soliti fastidi al polso, già visibilmente emersi durante l’incontro, nella conferenza stampa post-partita.

“Ho sofferto un po’. È stato peggio del primo match, ma spero non sia niente di grave. Vedrò come andrà nei prossimi giorni e se domani posso allenarmi, se riesco a colpire qualche rovescio. E’ lo stesso di sempre, niente di nuovo, niente di diverso. Cerco di affrontarlo e devo essere pronto. È stata una sorpresa per me vincere un match in questo momento perché non sono ancora al 100%. Ma sono qui e sto giocando a tennis, questo è buono per me. ” esordisce Palito, costretto a chiamare il trainer durante l’incontro per farsi trattare il polso sinistro.

“Qualunque persona che ha dolore o che ha avuto operazioni soffre di più quando c’è umidità. Ho sentito il mio team e la pensiamo uguale. La pazienza che bisogna avere è tanta, non tutti ci riuscirebbero, ma è difficile essere paziente. Sono io il più grande avversario di me stesso.”
“La sconfitta non è preoccupante – ha rassicurato la torre di Tandil – conosco i miei limiti. Non è niente di strano, negli ultimi mesi la mia vita è cambiata nel verso giusto”.

L’argentino si è comunque congratulato con il connazionale Zeballos: “Ha giocato bene, è mancino, può giocare più facilmente sul mio rovescio rispetto ad altri, è stato intelligente”.

Del Potro aveva già lamentato qualche fastidio nelle ore successive alla vittoria contro il connazionale Guido Pella al primo turno del torneo. La speranza di tutti gli appassionati è che questi dolori possano essere passeggeri e che la ripresa di Delpo prosegua pienamente verso un ritorno tra i primi giocatori del mondo, dove era arrivato dopo l’eccezionale estate del 2009, culminata con la vittoria dello Us Open.

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