“Sono estremamente arrabbiata e delusa. Ho perso la mia carriera, ma non ho mai voluto barare. Il motivo non importa. Ho dovuto gettare la spugna e soffrire. Non ho avuto a disposizione una squadra costosa di medici che mi aiutassero a trovare un modo per ingannare il sistema“. Questa la reazione a caldo dell’ex numero uno al mondo di tennis Jennifer Capriati sul caso doping auto-denunciato poche ore fa da Maria Sharapova. Nella conferenza stampa convocata al Downtown Hotel di Los Angeles, la tennista siberiana ha rivelato di non aver superato un controllo antidoping al quale è stata sottoposta a gennaio, durante l’ultimo Australian Open: il farmaco illecito assunto dalla Sharapova, inserito da pochi mesi nella lista proibita, è il Meldonium, un medicinale anti-ischemico prodotto in Lettonia dalla casa farmaceutica Grindeks ed abitualmente usato per combattere l’angina e l’infarto del miocardio.
[the_ad id=”10728″]”E’ colpa mia, non ho controllato la lista aggiornata dei farmaci proibiti – ha ammesso la Sharapova – Il mio dottore mi ha prescritto questa medicina nel 2006 per alcuni problemi di salute. Mi ammalavo molto spesso, il farmaco mi faceva stare bene e quindi ho continuato a prenderlo”. “E’ giusto prendere un farmaco che aiuta il tuo cuore a recuperare più velocemente se non si hanno problemi di cuore? I vantaggi sono sottili – ha aggiunto la Capriati, costretta nel 2004 al ritiro (mai ufficialmente annunciato) dall’attività agonistica per i numerosi problemi fisici, in particolare alla spalla – A volte basta poco per raggiungere un livello più alto, a volte è esattamente ciò che ti serve per avere maggiore fiducia nei tuoi mezzi. Se tutto questo dovesse essere provato, dovrebbe essere privata di tutti i suoi titoli. Tutto questo è lontano dal vero, duro lavoro di uno sportivo. C’è qualcosa di sbagliato nel sistema, così tutto si basa sull’illusione e sulla menzogna”.