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Australian Open, MTO per crampi concesso a Lee nel tie-break. Giannessi: “Non è ammissibile”

Alessandro Giannessi - Foto Roberto Dell'Olivo

Alessandro Giannessi furioso contro il giudice di sedia dopo il match perso per mano di Duckhee Lee nel primo turno delle qualificazioni agli Australian Open 2020. “Non è ammissibile”, ha urlato per una decina di volte lo spezzino, sconfitto al tie-break decisivo e contrariato a tal punto da non stringere la mano né all’arbitro, né al proprio avversario. Proprio al tie-break decisivo l’episodio che ha fatto scaturire il tutto: il coreano, in preda ai crampi sul punteggio di 4-0 a sfavore, chiama medical time out (MTO) venendo accontentato dal giudice di sedia. Una concessione, in questo caso, vietata dal regolamento nel bel mezzo del super tie-break. Supporto medico che ha permesso a Duckhee Lee di rimontare e imporsi per 10 punti a 7.

Qualche minuto dopo l’incontro, sono arrivate puntuali le scuse da parte degli organizzatori e, tra gli altri, del fisioterapista che ha “preso in cura” Duckhee Lee. Scuse che per Giannessi lasciano giustamente il tempo che trovano, ad eliminazione già in tasca.

Di seguito le immagini di un concitato finale di partita:

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