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Australia, ulteriori indagini su Djokovic: adesso rischia fino a cinque anni

Novak Djokovic
Novak Djokovic - Foto Ray Giubilo

L’Australia avvia ulteriori indagini su Novak Djokovic. Il tennista serbo ha ammesso gli errori commessi e i guai non sono finiti, in patria come in Australia. “I funzionari dell’immigrazione australiana stanno esaminando una serie di errori e discrepanze sui documenti di viaggio e quelli sul Covid di Novak Djokovic, dopo che la star del tennis si è scusata per aver preso parte a un’intervista ai media mentre era consapevolmente positiva al coronavirus“. Lo scrive il quotidiano australiano The Age, spiegando che l'”indagine del Dipartimento degli affari interni sulla star del tennis si è ampliata fino a includere la sua violazione dei requisiti di isolamento in Serbia, le dichiarazioni errate sul suo modulo di iscrizione al viaggio e le incongruenze alla data del suo test Covid”.

“Dopo le ammissioni del tennista serbo su Instagram, gli affari interni stanno ora esaminando la discrepanza tra la data dichiarata e quella ammessa: la pena per aver fornito false prove è una detenzione di cinque anni“, si legge ancora. Novak Djokovic attende di scoprire se potrà o meno partecipare agli Australian Open 2022, ma una decisione sul suo caso non verrà presa prima di giovedì 13 gennaio. Lo ha reso noto l’agenzia di stampa australiana Aap.

Al momento resta quindi sospesa la sua partecipazione al torneo della prossima settimana, dal momento che il ministro dell’Immigrazione Alex Hawke potrebbe cancellare il suo visto. ”Gli avvocati di Djokovic hanno recentemente fornito lunghe ulteriori osservazioni e documentazioni di supporto ritenute rilevanti per la possibile cancellazione del suo visto – ha affermato l’ufficio di Hawke -. Naturalmente, questo allungherà i tempi per una decisione“, ha aggiunto.

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