La nazionale italiana di sitting volley sogna la Paralimpiade di Rio 2016 e per centrare l’obiettivo è pronta a scendere in campo dal 17 al 23 marzo ad Anji, Huzhou, in Cina per il torneo di qualificazione. Le azzurre affronteranno Slovenia, Egitto, Russia, Olanda e Giappone e la vincente andrà in Brasile per disputare i Giochi Paralimpici. Non sarà un impegno facile, perché questa disciplina si è diffusa da poco in Italia e questo in Cina sarà il primo vero torneo internazionale per le azzurre, mentre le avversarie sono maggiormente rodate. Comunque sarà un’avventura tutta da vivere per sognare e centrare l’obiettivo che porterebbe la Nazionale a Rio de Janeiro. Sara Cirelli, una delle azzurre convocate dal commissario tecnico Guido Pasciari, è pronta per l’impegno. Che sarà un successo, per lei e per le sue compagne, a prescindere dal risultato finale del torneo.
[the_ad id=”10725″]
Ma quali sono le aspettative delle azzurre? “Sono di farci valere, perché siamo consapevoli che non sarà affatto facile. L’Italia è una squadra nuova e ci sono nazionali che giocano insieme da 30 anni. Il massimo che possiamo sperare è di fare bella figura. Noi atlete siamo molto realiste e puntiamo a buon piazzamento”. Perché il sitting volley italiano ha ancora molto da imparare ed è solo all’inizio: “Non abbiamo tanta esperienza, soprattutto a livello internazionale. Se escludiamo le partite contro Slovenia e Croazia, possiamo dire che il torneo di qualificazione per Rio è di fatto la nostra prima competizione ufficiale internazionale – racconta la pallavolista paralimpica in un’intervista al Corriere dello Sport – Sul campo ci manca qualcosa, ed è fisiologico, perché l’esperienza si costruisce solo diventando degli habitué di queste partite. Sarà una bella prova, un test importante e soprattutto un trampolino di lancio: è il nostro momento zero”.