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Tradiscono anche i campioni del mondo, Settebello troppo brutto per essere vero

Italia pallanuoto Settebello - Foto Mezzelani / GMT

Serbia batte Italia 2-0 e dopo il volley femminile è la volta del Settebello. I campioni del mondo tradiscono ai quarti di finale come già successo alle due Nazionali della pallavolo e al basket maschile e non arriverà alcuna medaglia nemmeno dalle vasche olimpiche che hanno visto l’Italia della pallanuoto conquistare l’argento a Londra 2012 e il bronzo a Rio 2016. Stavolta dovremo giocarcela per il quinto posto, facendo comunque meglio rispetto al disastro di Pechino in cui arrivammo noni. Ma la delusione è grossa, non tanto per la caratura dell’avversario, una Serbia fortissima e sicuramente al nostro livello, quanto per il fatto di non aver potuto difendere lo status di campioni del mondo.

Un Settebello ridimensionato, troppo brutto per essere vero nei primi due quarti, e poi incapace di raddrizzare un incontro nato malissimo. Il mix di giovani ed esperti che tanto bene aveva fatto fin qui si scioglie come neve al sole non appena le insidie e il peso specifico dell’avversario si alzano e così per sedici minuti effettivi ci ritroviamo in balia di una Serbia che, tra l’altro, nemmeno deve forzare più di tanto. Un po’ di fortuna per loro (si citofoni alla voce secondo gol), un portiere in stato di grazia a differenza del nostro, la sensazione che loro erano più gruppo e con più certezze.

E’ però un vero peccato veder uscire fuori i ragazzi di Campagna già ai quarti. C’hanno dato tantissimo, le critiche accanite sono fuori luogo. Ma la sensazione è che qualcosa sia mancato e che con un po’ di concentrazione in più si poteva assolutamente centrare la semifinale. La sensazione di occasione persa è tanta e lo smacco di non aver saputo confermare il nostro titolo iridato del 2019 bruciano tanto, ma ormai è andata: ora rimboccarsi le maniche per arrivare al meglio a Parigi 2024, dove la medaglia torna a essere un imperativo categorico per una Nazionale che ha dato tanto al Team Italia. Ed è anche per un senso di riconoscenza che sicuramente non citeremo la debacle ai quarti come uno dei fallimenti azzurri di questa Olimpiade comunque positiva nel complesso.

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