Nella giornata di ieri la Roma ha scelto un siparietto d’altri tempi sui social per omaggiare Diego Armando Maradona. Un filmato che ritrae Dino Viola mentre spiega a modo suo al fuoriclasse argentino le dinamiche di alcuni incidenti fuori dagli spalti tra tifosi del Napoli e della Roma. Il gemellaggio tra le due squadre era ormai agli sgoccioli e quello che era una volta il derby del Sole si tramutò presto in partita ad alto rischio, troppo spesso macchiata di sangue, con la morte di Ciro Esposito (“Chi ama non dimentica”, scrisse il campione) come ultimo, triste capitolo. Domenica Napoli e Roma si sfideranno al San Paolo, che ben presto prenderà il nome di Diego Armando Maradona, scomparso all’età di 60 anni. Troppo presto, anche se nessuno sarebbe mai stato pronto per accettare quel che è successo. Le squadre di Gattuso e Fonseca arriveranno alla resa dei conti d’alta classifica dopo un turno di Europa League ben giocato, senza problemi e con dinamiche diverse contro Rijeka e Cluj. Il turn over parziale per i partenopei che non possono permettersi passi falsi, l’emergenza per la Roma costretta a schierare più di un paio di giocatori fuori ruolo.
Alla fine il risultato è identico, l’esito no: Napoli e Roma vincono 2-0 ma a qualificarsi con due giornate di anticipo è solo l’11 giallorosso. Per il Napoli ci sarà ancora da sudare, AZ e Real Sociedad sono alle calcagne con appena due lunghezze di distanza più in basso. Ma per l’Europa League c’è tempo fino a giovedì per pensarci. Prima la Roma nell’appuntamento più emozionante, con tutto il rispetto del Rijeka, per omaggiare il più forte di tutti. Proprio quella Roma degli amici di Diego: da Bruno Conti a Falcao, passando ovviamente per Totti descritto come “il calciatore più forte mai visto” da Maradona che domenica avrebbe meritato un palcoscenico degno di Napoli. Sarà l’immagine sportiva più forte simbolicamente della pandemia. E domenica almeno per una volta tornerà il derby del Sole nel nome del calcio. Il Sole di Diego.
