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È tutto dall’hotel Melià dove alle 23:00 di giovedì 31 agosto sono state chiuse le porte degli uffici che in questa lunga estate di calciomercato 2017 hanno ospitato trattative ed affari. Regina del mercato è stata il Milan che ha rivoluzionato la rosa con un budget importante che ha restituito l’entusiasmo alla piazza. La Juventus ha dovuto ovviare alle partenze eccellenti di Bonucci e Dani Alves mentre la nuova Roma di Di Francesco ha dovuto fare fronte alle cessioni di Rudiger, Salah e Paredes. Si aspettavano di più i tifosi dell’Inter dopo le promesse non pienamente rispettate di una campagna acquisti faraonica. Ecco le pagelle di Sportface.it sulle mosse di mercato delle big del nostro campionato.
MILAN 8
L’anno zero dei rossoneri è quello della rifondazione della squadra. Letterale, considerando gli 11 acquisti in questa finestra di calciomercato. Difesa rivoluzionata con Musacchio e il nuovo capitano Bonucci, innesti di qualità e quantità a centrocampo con Biglia, Calhanoglu e Kessie, pacchetto offensivo completamente nuovo con Silva, Kalinic e la scommessa Cutrone.
La dirigenza ha lavorato bene anche in uscita piazzando la “grana” Niang nell’ultimo giorno utile oltre alle cessioni di esuberi e giocatori non rientranti nel progetto, portando a casa il rinnovo di Donnarumma e scongiurando il pericolo di perderlo a zero. Ora la palla passa a Montella cui spetta l’arduo compito di trovare il giusto equilibrio in una squadra potenzialmente dalle tante soluzioni ma con qualche lacuna: mancano infatti i ricambi per le ali nel tridente in caso di continuità con il 4-3-3 oltre ad un vice-Kessie a centrocampo.
NAPOLI 7
“Ma l’impresa eccezionale, dammi retta, è essere normale“. Si può riassumere con una citazione del grande Lucio Dalla il calciomercato del Napoli di Maurizio Sarri. Due soli acquisti: Ounas e Mario Rui rispettivamente da Bordeaux e Roma per rinforzare il parco delle alternative e per far riposare Ghoulam e Callejon nell’ottica di tre competizioni da affrontare. De Laurentiis è riuscito a trattenere tutti i big e a confermare una rosa che già lo scorso anno ha dimostrato di essere competitiva. Colpi di mercato capaci di infiammare la tifoseria? Zero. Ma la grande vittoria estiva è stata avere la forza di tenere le stelle.
ROMA 6.5
La Roma targata Eusebio Di Francesco chiude il suo calciomercato con un attivo di 25 milioni e un -5% nel tetto ingaggi. Il nuovo direttore sportivo Monchi ha ovviato ad uno dei problemi della scorsa stagione: la ristrettezza della rosa. Ora l’ex tecnico del Sassuolo ha a disposizione almeno due alternative per ruolo in modo da poter affrontare tre competizioni.
I partenti Paredes e Salah sono stati sostituiti con Gonalons e Schick (acquisto più costoso della storia giallorossa con 42 milioni) mentre l’ex Psv Hector Moreno non può rappresentare l’alternativa di Rudiger (ceduto al Chelsea) che quindi non è stato rimpiazzato a dovere dal club nonostante la richiesta di un ulteriore difensore centrale da parte di Di Francesco. Karsdorp e Kolarov (ventuno milioni in due) sono le pedine designate per dare nuova linfa alle fasce arretrate visti gli infortuni dei lungodegenti Florenzi ed Emerson Palmieri. Pellegrini, Under e Defrel le mosse di mercato per far rifiatare Strootman, Schick e Dzeko.
JUVENTUS 6.5
La squadra del post Cardiff necessitava di importanti investimenti per rinforzare centrocampo e attacco più le sostituzioni dei partenti per dare ad Allegri una rosa con almeno venti potenziali titolari. Bernardeschi, Matuidi e Douglas Costa, prime scelte ed obiettivi designati dall’inizio del mercato, sono arrivati grazie agli esborsi importanti del club di Andrea Agnelli che non ha disdegnato il tradizionale dispetto alle rivali assicurandosi quello che la scorsa stagione era il portiere titolare della Roma, Wojciech Szczesny, salvo poi perdere Patrik Schick, prelevato dai giallorossi nell’ultima settimana di mercato.
Ma il fulmine a ciel sereno dell’estate bianconera ha preso le sembianze del leader del fantastico ciclo inaugurato da Conte e poi preso in consegna da Allegri: Leonardo Bonucci, sedotto e acquistato dal Milan. Per non far rimpiangere il centrale azzurro si è scelta la via della fiducia a Rugani più l’acquisto dell’esperto Howedes, capace di occupare anche il ruolo di terzino dove De Sciglio, pupillo di Allegri, non sembra ancora convincere.
ATALANTA 6.5
I tifosi bergamaschi, nonostante il fascino dell’Europa League, sapevano che non sarebbe stato facile trattenere i big. Ma per un Kessie che va via, c’è un Gomez che rinnova e si fa carico del ruolo di giocatore più rappresentativo della Dea. Cessioni importanti anche quelle di Andrea Conti (sempre in rossonero), Zukanovic e Paloschi. Per rinforzare e allungare la rosa Percassi ha pescato in Olanda, Bulgaria e Belgio, miniere a basso prezzo e soprattutto ad ingaggi contenuti. Dal Copenaghen è arrivato Cornelius come vice Petagna mentre dopo essere stato prelevato dal Genk, Castagne dovrà giocarsi il posto con Hateboer. Discorso simile per Palomino, centrale argentino acquistato dal Ludogorets. Ma i colpi dell’estate rispondono ai nomi di Marten De Roon, già idolo dei tifosi per il suo passato a Bergamo e Josip Ilicic, rinforzo che garantirà esperienza e classe
INTER 6
I proclami fatti a giugno-luglio non hanno avuto seguito. Il governo cinese ha imposto un divieto impossibile da travalicare anche per Suning, investimenti esteri bloccati e quindi Ausilio e Sabatini non hanno potuto dare seguito ad un mercato che sarebbe stato scintillante. La sufficienza c’è perché Vecino, Borja Valero, Dalbert, Cancelo, Skriniar e Karamoh sono buoni colpi. Ottima anche la resistenza alle offerte del Manchester United per Ivan Perisic e anche lo sfoltimento della rosa è stata fatta senza particolari problemi. Non saranno arrivati i vari Di Maria e Vidal, ma in panchina c’è un certo Luciano Spalletti che è capace di trasformare una rosa arrivata settima ad una rosa in grado di giocarsela per tornare in Champions League. Con buona pace dei limiti imposti dal governo cinese.
FIORENTINA 5
Un grosso punto interrogativo il mercato della viola tra cessioni eccellenti e tanti investimenti per il futuro. Tra le vicende societarie ed il cambio allenatore, è stata letteralmente stravolta la rosa della stagione precedente tra l’insoddisfazione dei tifosi che ora vedono una squadra “ridimensionata”. Via pedine fondamentali come Kalinic, Borja Valero, Gonzalo, Bernardeschi (per citarne alcuni) e dentro tante scommesse.
Pioli dovrà cercare di gestire al meglio una squadra tutta da scoprire ed assemblare ma che apparentemente pare essersi indebolita ed è proprio per questo che la valutazione galleggia sull’insufficienza. Simeone è la punta di diamante del mercato viola ma attenzione a Veretout e Benassi. In porta Sportiello dovrà fare il salto di qualità dopo l’addio di Tatarusanu mentre Astori guiderà una inedita difesa tra i volti nuovi di Gaspar e Hugo. L’unica certezza sulla quale i tifosi della Fiorentina fanno affidamento è Chiesa, uno fra i pochi calciatori trattenuti in questa sconvolgente finestra estiva del calciomercato.
Al termine della scorsa stagione Simone Inzaghi era stato chiaro: “Per aprire un ciclo bisogna fare in modo che i migliori giocatori rimangano. Biglia, de Vrij e Keita sono tre top player difficili da sostituire”. La Lazio ne ha persi due su tre: Biglia e Keita, ceduti rispettivamente a Milan e Monaco. Al loro posto sono arrivati Lucas Leiva e Nani. Impossibile dire che Inzaghi abbia a disposizione una squadra più forte rispetto alla scorsa stagione, quando la sorprendente Lazio chiuse al quinto posto. Lucas Leiva e Nani sono due ottimi giocatori, ma Inzaghi avrà bisogno di qualche settimana (almeno) per ricreare i meccanismi dello scorso anno, visto che Keita e soprattutto Biglia erano pedine fondamentali nel gioco biancoceleste.
In uscita, rispetto alla scorsa stagione, anche le riserve Hoedt, Cataldi e il giovane Lombardi. Per rafforzare la rosa Lotito ha comprato invece l’esterno destro Marusic, il centrocampista Di Gennaro e l’attaccante Caicedo, oltre ai giovani portoghesi del team Mendes arrivati nelle ultime ore: il diciannovenne Bruno Jordao e il diciassettenne Pedro Neto, pagati a peso d’oro secondo i media lusitani che parlano di una cifra superiore ai 25 milioni di euro. Con queste premesse, ricordando che la Lazio dovrà affrontare quest’anno anche l’Europa League, per Inzaghi sarà difficile ripetere i 70 punti record della Serie A 2016/2017: per la qualificazione in Europa, del resto, quest’anno potrebbe bastare anche il settimo posto, centrato nell’ultimo campionato dall’Inter con 62 punti.