Formula 1

F1 Mondiale 2017, il diario di bordo: dall’Austria all’Ungheria

Pit-stop Ferrari 2017 - Foto Bruno Silverii

Dall’Austria all’Ungheria, da Spielberg a Budapest: il diario di bordo del Mondiale 2017 di Formula 1.

ROSSA DI RABBIA. Ferrari ha perso un possibile 2° e 4° posto in Inghilterra negli ultimi tre giri a causa di una foratura che ha colpito entrambe le monoposto. In una pista decisamente favorevole a Mercedes, la Rossa sarebbe ad ogni modo riuscita a limitare i danni senza i problemi alle gomme. Arrabbiatissimi, Vettel e Räikkönen arrivano a Budapest forse addirittura da favoriti, date le caratteristiche della pista, estremamente simile a Monte Carlo. Stavolta probabilmente toccherà a Mercedes correre in difesa, considerando il passo lungo della vettura tedesca che potrebbe mettere in difficoltà Bottas e Hamilton.

TUTTO DA RIFARE. Vettel non ha corso benissimo a Silverstone: ha perso diverso tempo a battagliare con Verstappen dopo una brutta partenza senza però riuscire a passarlo, di conseguenza è stato costretto ad anticipare la sosta per scavalcare l’olandese, cosa che sicuramente ha influito sulla foratura finale. Il 7° posto ottenuto a fronte della vittoria di Hamilton hanno consentito al tedesco di mantenere la leadership del campionato, ma i punti di vantaggio si sono assottigliati da 20 a 1. E se è ragionevole pensare che a Budapest Vettel possa allungare, le successive gare di Spa e Monza vedranno favorita nuovamente la Mercedes. Il mondiale rimane avvincente, vedremo chi la spunterà.

UNLUCKY KIMI. La sfortuna non sembra invece abbandonare il povero Räikkönen. A Silverstone, al contrario del compagno, è stato invece autore di un’ottima gara. Ha anche provato, riuscendoci all’inizio, a tenere il ritmo scatenato di Hamilton, poi si è dovuto arrendere. Sembrava però in grado di tenere tranquillamente il 2° posto, Bottas era troppo lontano per riuscire ad attaccarlo e sarebbe stato un bel risultato su quel tracciato, il migliore per Mercedes con tutti quei curvoni da carico. E invece, a due giri dal termine, è arrivata la foratura. Anche Verstappen si è però fermato per sicurezza, quindi è almeno riuscito a mantenere il podio. Certo è che, purtroppo, la sfortuna si ricorda sempre del finlandese della Ferrari.

TORO ROTTO. Se in Force India paiono essersi calmati, le acque si sono invece agitate in casa Toro Rosso. Sainz e Kvyat sono già da un po’ ai ferri corti e dopo il testacoda dello spagnolo al via di Baku, dove ha incolpato il russo e dopo il tentativo di Daniil di strafare in partenza al Red Bull Ring, conclusosi con un incidente con Alonso e Verstappen, è arrivato l’inevitabile incidente tra i due a Silverstone, alle Becketts: alla Copse Sainz ha scavalcato Kvyat, che però non c’è stato e ha attaccato il compagno. Hanno percorso le prime due Becketts affiancati, finché il russo ha perso il controllo andando a colpire lo spagnolo: gara finta per Sainz, che ha commentato sarcastico “Dite a Daniil che ha fatto un buon lavoro” e disastrosa corsa per Kvyat, pure penalizzato. Toro Rosso è in grande difficoltà, anche perché i rapporti tra Sainz e non solo il compagno, ma anche la squadra intera sono logori, mentre c’è insoddisfazione per le prestazioni di Kvyat. Gasly è pronto a subentrare a uno dei due.

TEST E KU-BACK-CA. La bellissima notizia di queste settimane è la conferma di Kubica al volante di una F1 dopo il test di Valencia di giugno con la Lotus-Renault del 2012. Il polacco guiderà per Renault nei test post-gara dell’Hungaroring riservati ai rookie e sarà una bella possibilità per mettersi alla prova con le vetture attuali, che richiedono uno sforzo fisico maggiore rispetto a quella che aveva provato a Valencia. Vedremo se ci sarà qualche possibilità in futuro, dato che nel frattempo è riuscito a riottenere la superlicenza, quindi chissà… Altra buona notizia per i colori italiani è l’ingaggio di Ghiotto da parte di Williams per i suddetti test. Il pilota veneto, che sta ben figurando quest’anno in Formula 2, sarà della partita, mentre si attende l’annuncio per capire con quale tuta Giovinazzi scenderà in pista, se Ferrari o Haas.

HUNGARORING. È il tracciato più simile a Monaco: nonostante non sia un circuito cittadino è breve, lento e tortuoso. A Monte Carlo, ricordiamo, Ferrari ha fatto doppietta e la seconda forza non è stata Mercedes, ma Red Bull. La Rossa, inoltre, vanta una buona tradizione su questo tracciato, anche negli ultimi anni difficili: Alonso sfiorò la vittoria nel 2014 alla guida di quel catorcio che era la F14T (qui ottenne uno dei due podi stagionali), Vettel vinse la stagione successiva. Attenzione, però, proprio a Red Bull: la vettura austriaca è migliorata parecchio negli ultimi round e potrà dire la propria anche in caso di gara normale. Mercedes rischia invece di andare un po’ in difficoltà su questa pista a causa del passo lungo: le curve lente non sono il punto forte della W08, tutt’altro, a causa della lunghezza della vettura. Vedremo come andrà.

Appuntamento al 30 luglio per il Gran Premio d’Ungheria, che sarà decisivo in quanto precederà la lunga pausa d’agosto.

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