Formula 1

F1 Mondiale 2017, il diario di bordo: dal Giappone agli Stati Uniti

Sebastian Vettel, Ferrari F1 - Foto Artes Max - CC-BY-SA-2.0

Dal Giappone agli Stati Uniti, da Suzuka ad Austin: il diario di bordo del Mondiale 2017 della Formula 1.

CARLOS-RENAULT. A dispetto di ciò che si vociferava alla vigilia del precedente GP del Giappone, Sainz si unisce definitivamente a Renault già in questo 2017. Il pilota spagnolo farà coppia con Hülkenberg in sostituzione dell’inglese Palmer, per il quale comunque Renault stessa non ha chiuso completamente le porte, prospettandogli il sostegno di un proseguimento di carriera comunque fuori dalla Formula 1. Sainz, il cui miglior risultato assoluto è il 4° posto ottenuto a Singapore poche settimane fa in quasi tre anni di carriera, approda finalmente in un costruttore che potrebbe ambire alle zone alte della classifica nella prossima stagione e la coppia di piloti con cui i francesi si presenteranno ai nastri di partenza è una delle migliori a livello di pura performance.

DANIIL KVY-BACK E CUORE MAORI. Come conseguenza della partenza di Sainz in direzione Renault, ritrova il volante titolare Daniil Kvyat, dopo due Gran Premi d’assenza. Il russo potrà così giocarsi le ultime chance di mantenere il proprio sedile anche per la prossima stagione, dato anche che, dovesse essere definitivamente silurato da Toro Rosso, difficilmente troverebbe un’altra collocazione. Il secondo pilota con cui la scuderia faentina si presenterà sul tracciato texano, però, è un’assoluta novità, dovuta al fatto che Gasly non sarà presente negli Stati Uniti per correre l’ultimo Gran Premio della categoria Super Formula, che si terrà in concomitanza con la Formula 1 a Suzuka. Difatti, il francese è in lotta per la conquista del titolo col giapponese Ishiura e lo svedese Rosenqvist ed ha deciso di dedicarsi a tale gara. A sostituirlo ci sarà il neozelandese Brendon Hartley, debuttante assoluto in un weekend di gara di Formula 1. Il biondo 28enne non è nuovo nel circus: nel 2009 e 2010 fu collaudatore di Red Bull e Toro Rosso, prima di interrompere il legame con gli austriaci. Hartley, come fu Lotterer con Caterham in Belgio nel 2014, rappresenta una piccola inversione di tendenza: anziché affidarsi a giovani o collaudatori (e Toro Rosso dispone di Gelael che corre in Formula 2, a titolo di esempio), i faentini hanno preferito ricorrere ad un pilota che vanta un curriculum di tutto rispetto. Il neozelandese ha infatti vinto l’ultima 24 ore di Le Mans con la Porsche, oltre ad essere al comando del campionato World Endurance Championship, già vinto nel 2015 (insieme a Bernhard e a una vecchia conoscenza, Webber). Insomma, non proprio l’ultimo arrivato: la sua prestazione desterà sicuramente curiosità tra gli appassionati.

FERRA-RI-SCATTO O FINE DEI GIOCHI? Dopo il disastroso trittico asiatico condito da incidenti, problemi tecnici, rimonte ma di fatto pochi punti, Ferrari tenta di ritrovarsi nelle terre del Nuovo continente. Räikkönen ha dichiarato che la propria vettura è in grado di vincerle tutte da qui alla fine e viste le prestazioni degli ultimi Gran Premi si potrebbe anche credergli. Meno se si guarda, però, all’affidabilità. Ad ogni modo, i due zero su tre sono stati devastanti per la classifica del suo compagno Vettel, in lotta per il campionato, il cui titolo si fa però quasi impossibile, dato il distacco di 59 punti che lo separa da Hamilton. L’inglese, anzi, ha a disposizione il primo match-point per chiudere i conti col rivale tedesco e per farlo necessità di 16 punti in più rispetto a Vettel. Difficile, a meno che la Ferrari #5 non incappi nei problemi delle ultime tre gare. E anche Mercedes ha la prima possibilità per ottenere il titolo.

COW-BOY TEXANI. Vedendo le prestazioni degli ultimi Gran Premi, pare proprio che assisteremo a una bella sfida a 6 per la vittoria. Sarà curioso vedere chi sarà il cow-boy che si ergerà sul primo gradino del podio sulla città di Austin tra Hamilton, Vettel, Bottas, Ricciardo, Räikkönen e Verstappen, per non considerare anche qualche possibile outsider. Il tracciato, infatti, è molto completo e favorisce l’aerodinamica Red Bull, la trazione Ferrari e la potenza Mercedes: l’equilibrio, sulla carta, è totale. Da tenere d’occhio anche Grosjean e Magnussen, che con Haas corrono in casa e il debutto di Hartley.

Appuntamento a domenica 22 ottobre alle ore 21.00 per il Gran Premio degli Stati Uniti d’America.

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