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Quando si tratta di Tour de France, anche la più semplice delle tappe inaugurali nasconde mille insidie. Non ha fatto eccezione la frazione che ha aperto l’edizione 2018 della Grande Boucle: tutti aspettavano il vento della Vandea nei 201 km tra Noirmoutier-en-l-Ile e Fontenay-le-Comte, invece a scompigliare le carte ci hanno pensato le cadute e gli imprevisti degli ultimi chilometri. L’immagine di copertina se la merita però tutta Fernando Gaviria, prima maglia gialla del Tour 2018 dopo una volata sontuosa che ha permesso al colombiano della Quick-Step di regolare tutti i migliori sprinter in circolazione: alle sue spalle infatti il campione mondiale Peter Sagan, Marcel Kittel ed Alexander Kristoff. Delude il giovane olandese Groenewegen, oggi solo sesto, mentre il convulso finale taglia le gambe a Cavendish e soprattutto ad Arnaud Demare.
Un segnale forte quello di Gaviria, che potenzialmente potrebbe contendere allo stesso Sagan la tanto agognata maglia verde con cui lo slovacco raggiungerebbe Erik Zabel a quota sei successi nella classifica a punti del Tour de France. Continua anche il dominio stagionale della Quick-Step Floors, che archivia la vittoria numero 48 dell’anno solare: un ruolino di marcia davvero straordinario per la corazzata belga che si conferma molto attrezzata in ogni tipo di corsa.
TRA I BIG E’ SUBITO CAOS – Se i ventagli tanto temuti non sono stati protagonisti, a creare grande confusione tra gli uomini di classifica sono state le cadute e gli imprevisti. A circa 10 km dall’arrivo una maxi-caduta nella pancia del gruppo rallenta Richie Porte e Adam Yates che rimangono attardati insieme a buona parte del plotone, tra cui anche il giovane Bernal del Team Sky. La squadra inglese però non ha ancora visto niente, perchè a 5 km dal termine ecco che Chris Froome cade (il video) e finisce fuori dalla sede stradale: fortunatamente per il keniano bianco nessuna conseguenza fisica ed una pronta ripartenza. Ancor più sfortunato Nairo Quintana: il colombiano della Movistar è infatti vittima di una foratura a poche centinaia di metri dalla neutralizzazione dei -3 km e viene anche superato dagli altri big.
Alla fine il gruppetto di Froome, Bernal, Porte e Yates paga 51 secondi, mentre Quintana giunge a Fontenay-le-Comte con un ritardo di 1’15”. Sorridono quindi i capitani capaci di restare fuori dai guai: Tom Dumoulin, Alejandro Valverde, Ilnur Zakarin, Romain Bardet e soprattutto Vincenzo Nibali (qui le sue parole). Lo “Squalo” infatti resta coperto per tutta la tappa e taglia il traguardo a ridosso dei velocisti in undicesima posizione: il vantaggio accumulato su Froome e Porte rappresenta un jolly prezioso in vista della cronosquadre di lunedì a Cholet, dove la Bahrain Merida potrebbe pagare dazio rispetto a Team Sky e BMC. Ancora peggio è andata a Quintana in tal senso, visto che la Movistar non sembra all’altezza delle due squadre appena citate. Il colombiano potrebbe quindi iniziare il Tour con un fardello ancor più pesante, che lo costringerebbe forse ad attaccare e regalare spettacolo in salita.
Intanto Froome curiosamente inizia il Tour nello stesso modo in cui due mesi fa ha iniziato il Giro: dalle cadute di Gerusalemme e Montevergine però il britannico spiccò il volo sul Colle delle Finestre, vedremo se anche stavolta tra polemiche e contestazioni riuscirà a scrivere nuove pagine di storia del ciclismo. Molto interesse in tal senso intorno alla nona tappa con arrivo a Roubaix: Chris ha infatti vinto quattro degli ultimi cinque Tour, l’unico che è sfuggito al keniano bianco fu quello del 2014 quando Nibali costruì una parte importante del suo trionfo proprio sul pavè.
ANCORA VOLATA? – Anche la seconda tappa del Tour 2018 sembra disegnata per i tanti sprinter di livello mondiale presenti: 182,5 km con arrivo a La Roche-sur-Yon e difficoltà altimetriche quasi nulle. Occhi sempre aperti però, gli imprevisti sono davvero dietro l’angolo e le insidie non tarderanno ad arrivare.