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Festa australiana oggi al Tour de France. Vincitore in quel di Revel è Michael Matthews, che – finalizzando l’eccellente lavoro della sua squadra, la Orica-BikeExchange – si è imposto in una volata ristretta al termine di una lunga fuga. Ne fa le spese Peter Sagan, che con il secondo posto di oggi si piazza per la trentesima volta fra i primi tre in un ordine d’arrivo del Tour de France. Una costanza di rendimento impressionante per il campione del mondo, che ancora una volta ha pagato la troppa generosità nel cercare il successo di tappa, oltre alla “superiorità numerica” che indubbiamente ha giovato all’australiano.
Partenza in salita per la decima tappa della Grande Boucle, che si spinge fino ai 2408 m del Port d’Envalira (cima più alta del Tour 2016), dove a transitare per primo è Rui Costa (che si aggiudica così il Souvenir Henri Desgrange), davanti a Tom Dumoulin e Vincenzo Nibali. Nel corso della lunghissima discesa, parte la fuga di quindici corridori che caratterizzerà la frazione odierna; ne fa parte proprio Nibali (Astana), unico italiano insieme a Damiano Caruso (BMC), oltre al già citato Rui Costa (Lampre-Merida), Mikel Landa (Sky), Gorka Izagirre (Movistar), Samuel Dumoulin (AG2R-La Mondiale), Greg Van Avermaet (BMC), Edvald Boasson Hagen e Steve Cummings (Dimension Data), Tony Gallopin (Lotto-Soudal), Sylvain Chavanel (Direct Energie), ma soprattutto Peter Sagan (Tinkoff) e tre corridori della Orica-BikeExchange: Luke Durbridge, Deryl Impey e Michael Matthews.
L’azione ha da subito buon gioco. Nonostante la flebile resistenza di alcune squadre dei velocisti (in particolare la IAM Cycling), la fuga prende il largo, con il beneplacito della maglia gialla Chris Froome e del suo Team Sky. A circa 25 km dall’arrivo la situazione muta ulteriormente: struttando un tratto in cui spira vento laterale, Peter Sagan accelera e spezza il drappello dei battistrada, che rimangono in sette; i tre della Orica-BikeExchange, Dumoulin, Van Avermaet e Boasson Hagen si accodano al campione del mondo, mentre Nibali non vi riesce per un soffio e – persi una trentina di metri – proprio a causa del vento laterale rimane tagliato fuori.
La Orica-BikeExchange tenta di sfruttare la superiorità numerica per far spendere energie importanti a Sagan, il quale è costretto – lungo la breve salita alla Côte de Saint-Ferréol – a rispondere in prima persona agli attacchi di Impey. In discesa ad allungare è Boasson Hagen, mentre, terminata questa, ci prova nuovamente Impey. Sagan riesce a rintuzzare questi attacchi senza particolari difficoltà, ma finisce per spendere innumerevoli energie di cui non potrà disporre allo sprint ormai imminente. Michael Matthews è abile nel posizionarsi alla ruota dello slovacco e – sfruttando ancora il lavoro del compagno di squadra Impey, che lancia la volata – a saltarlo agevolmente, concludendo a braccia alzate. Di parziale consolazione per il campione del mondo è la maglia verde della classifica a punti, che oggi torna in suo possesso. Nibali e gli altri componenti la fuga iniziale giungono a oltre 3′, mentre il gruppo maglia gialla se la prende ancor più comoda nel finale e taglia il traguardo 9’40” dopo Matthews.
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Domani un’altra frazione di trasferimento vedrà impegnati i corridori; a Montpellier è previsto un arrivo adatto alle ruote veloci. Ma giovedì, nel giorno di Festa Nazionale francese, ad attendere i protagonisti della Grande Boucle sarà il Mont Ventoux, e questi non potranno nascondersi.