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La Fiorentina, dopo le prime 18 giornate del campionato di Serie A, ha totalizzato solamente 27 punti attraverso un ruolino di 7 vittorie, 6 pareggi e 5 sconfitte. Un passo decisamente deludente rispetto alle aspettative di tifoseria e dirigenza. Nonostante la nona posizione in classifica, i viola hanno ben figurato in Europa League chiudendo il girone J in testa e, a metà stagione, è giunto il momento di “tirare le somme” per i ragazzi di Paulo Sousa.
IL PAGELLONE DELLA FIORENTINA
Tatarusanu 5.5
La stagione titubante della viola passa anche per i guanti di Ciprian Tatarusanu. Il portiere, titolare indiscusso nelle gerarchie di Paulo Sousa, ha disputato tutte le 18 partite di questa prima metà stagione con troppi alti e bassi. 24 reti subite in 1.570 minuti giocati con qualche papera che ha causato la perdita di punti come in Fiorentina-Crotone del 26 ottobre dove regalò letteralmente il pallone a Diego Falcinelli per il momentaneo vantaggio ospite (match poi terminato sull’1-1). Non è di certo la sua migliore stagione in viola, si può fare di più.
Lezzerini 5.5
Sostituto affidabile di Tatarusanu? Il verdetto non è uno dei migliori. Luca Lezzerini ha giocato 50 minuti in campionato subentrando al portiere rumeno mantenendo la porta inviolata. Nella seconda chance concessa da Sousa subisce tre gol in casa contro il Paok (con evidenti colpe) in un match in cui la viola poteva assicurarsi il passaggio matematico con due turni d’anticipo. Dopo l’incontro europeo, Lezzerini è stato relegato in panchina. Bocciatura?
Astori 6.5
L’ex Cagliari è diventato un elemento imprescindibile della difesa viola. Durante il corso di questa prima parte di stagione, Davide Astori ha mostrato di sapersi prendere le responsabilità adatte per tirare in avanti il reparto difensivo. Elegante, preciso e puntuale negli interventi con sedici partite arricchite anche da una rete oltre a due assist in quattro match di Europa League.
De Maio 5
Arrivato negli ultimi giorni di mercato in prestito nel tentativo di sistemare il reparto difensivo centrale con qualche alternativa di livello, Sebastien De Maio ha deluso le aspettative. L’accoglienza riservatagli dai tifosi non è stata una delle migliori e, dopo aver visto alcune sue prestazioni in campo, i dubbi son cresciuti ancor di più (solamente quattro presenze).
Gonzalo 6
Leader della difesa della Fiorentina… in difficoltà . Troppe prestazioni altalenanti per Gonzalo che nelle stagioni passate aveva abituato i tifosi della viola a grandi cose tra cui la fissa presenza in area di rigore avversaria. Fino ad ora l’ex Villareal non è riuscito a siglare la prima rete stagionale e ad esso ha dovuto aggiungere anche qualche partita sottotono tra cui spicca il match di San Siro contro l’Inter dove si fece espellere nel primo tempo dopo esser andato totalmente in bambola contro l’attacco nerazzurro. Nonostante ciò, non si può comunque non delineare i tratti caratteriali perfetti da capitano carismatico capace di prendere decisioni.
Olivera 6.5
Maximiliano Olivera è uno degli acquisti più utili del mercato estivo della viola. Fino ad ora l’esterno uruguayano non ha trovato grande spazio ma quando è stato chiamato in causa ha sempre dato il suo sufficiente apporto. In continua battaglia con Milic per il posto sulla sinistra, Sousa ha dato la possibilità ad Olivera di esprimersi in Europa League dove ha già collezionato 4 presenze.
Salcedo 6.5
Elemento misterioso dell’inizio di stagione, Carlos Salcedo ha saputo conquistarsi la fiducia del tecnico della Fiorentina con delle prestazioni sempre più in crescendo. 12 presenze in Serie A con grande sacrificio dimostrando di saper giocare bene sia nella difesa a tre sia in quella a quattro come terzino destro.
Tomovic 5
Se Gonzalo non si sta dimostrando all’altezza delle passate stagioni, Tomovic lo troviamo ad un livello ancor più basso. Troppe imprecisioni e scarsa condizione fisica. Rendimento fin troppo limitato e messo in discussione proprio dalla crescita di Salcedo, ora concreto rivale per il posto da titolare precedentemente occupato dal serbo. Nonostante ciò, Nenad Tomovic ha comunque giocato tutte le partite di Europa League deludendo solamente nel campionato italiano.
Badelj 6.5
A differenza di tutte le voci di mercato che hanno caratterizzato la sua prima parte di stagione, MIlan Badelj sta dimostrando di esser un grande professionista capace di metter da parte tutte le polemiche riguardo il suo rinnovo. Le uscite pubbliche del suo agente non hanno creato di certo una cupola di tranquillità ma il centrocampista ha sempre dato un egregio apporto al gioco della viola. Per lui 1 gol e 3 assist in stagione.
Valero 5.5
Prestazioni sempre sulla sufficienza ma… davvero basta questo per un giocatore come Borja Valero? Il centrocampista spagnolo sta vivendo una prima parte di stagione al di fuori dei riflettori. Le giocate son precise, la diligenza e la classe dell’ex Villareal non spariscono da oggi al domani ma ciò che è certo è il fatto che Valero sia “limitato”. Sousa ha provato di tutto, inizialmente spostandolo in avanti come trequartista a supporto dell’unica punta ma la condizione fisica iniziale non gli ha permesso di rendere al meglio. Dopo aver fallito questa prova, Borja è stato indietreggiato dei due di centrocampo davanti alla difesa spesso limitandosi ai passaggi in orizzontale per il gioco di Tello e/o Milic sulle fasce. Zero reti e solamente due assist, è per questo che oltre al compitino ci si aspetta sempre un qualcosa di più da un calciatore come lui.
Cristoforo 6
Crescita sufficiente da parte del centrocampista spagnolo che è stato utilizzato ben 11 volte tra campionato ed Europa League. Sebastian Cristoforo ha dimostrato un buon adattamento davanti alla difesa ed una maggiore pericolosità nei tre trequartisti dietro l’unica punta quando è stato impiegato in coppa siglando anche una rete. Un classe 1993 che potrà far bene in futuro.
Ilicic 6.5
Tra critiche ed esaltazioni, Josip Ilicic è il calciatore viola più discusso. Non è mai stato riconosciuto come “mr.continuità ” e talvolta alcune sue prestazioni non vanno giù ai tifosi della Fiorentina (non ultima quella contro la Lazio, senza contare il rigore sbagliato) ma lo sloveno è capace di capovolgere la partita da un momento all’altro. Tre gol e quattro assist in 16 presenze in Serie A più una marcatura ed un’assistenza in tre match di Europa League, un bottino comunque più che sufficiente. Grande personalità riconosciuta anche dai compagni che in fase di costruzione (e soprattutto di ripartenza) si affidano ai suoi piedi ed alla sua intuitività .
Milic 6.5
Corsa ed energia inesauribile sulla fascia sinistra. Hrvoje Milic è uno dei giocatori preferiti da Paulo Sousa che più volte gli ha affidato il compito di spingere e di contenere sia nella difesa a quattro sia nel modulo con il centrocampo a 4. Rendimento al di sopra della sufficienza.
Sanchez 5.5
Tra i nuovi acquisti, Carlos Sanchez probabilmente rappresenta la maggior delusione della società viola. Nonostante un prestito con un riscatto fissato a 3 milioni, la dirigenza e tifosi si aspettavano un apporto totalmente differente da un centrocampista di qualità e di esperienza come il trentenne colombiano. Un solo gol siglato ad inizio campionato contro il Chievo, impiego decisamente sotto le aspettative con una media di 54 minuti giocati in 14 match (765′ totali).
Vecino 6
L’inizio di stagione di Matias Vecino non va oltre la sufficienza. Il centrocampista uruguayano ha confermato le sue buone qualità nei due di centrocampo riuscendo a siglare anche una rete in Europa League ma, proprio per capire quanto sia stato impiegato fino ad ora, Paulo Sousa ha preferito schierarlo più volte in campo europeo talvolta nel bel mezzo del discorso di “turnover”. Vecino, fino ad ora, ha sofferto fin troppo la titolarità di Badelj e Borja Valero oltre ad un piccolo ballottaggio con Sanchez.
Babacar 6.5
Un gol ogni 113 minuti, non male come media reti per un attaccante che fa la riserva di Kalinic. Khouma Babacar, centravanti classe 1993, ha conquistato la fiducia di Sousa con la grande grinta che impone nelle sue partite da “subentrato”. Tre gol in campionato e quattro in Europa League, l’attaccante senegalese ha attirato le attenzioni anche del Napoli che, fino a qualche mese fa, ha effettuato un sondaggio per capire la sua situazione. Conquistare il posto da titolare è veramente difficile con questa gerarchia ma Babacar ha mostrato di saper svolgere il ruolo da “secondario” alla perfezione.
Bernardeschi 8
L’anno della consacrazione è arrivato, la Fiorentina può nuovamente onorare il numero 10. Federico Bernardeschi è il miglior calciatore viola di questo inizio di stagione per statistiche e prestazioni da “standing ovation”. Classe, agilità , rapidità di pensiero e… gran tiro! Il classe 1994 ha siglato nove reti e 2 assist in 18 partite (un gol ogni 150 minuti). Nonostante l’impiego da titolare irrinunciabile in Serie A, Bernardeschi ha collezionato tutte le 6 presenze disponibili anche in Europa League (una rete). Un giocatore perfetto per qualsiasi modulo provato a centrocampo (fascia) e sulla trequarti. Smaliziato e con una marcia in più da quando ha costruito la fiducia nei propri mezzi calciando costantemente verso la porta avversaria.
Chiesa 7
Un altro giocatore dal futuro assicurato è Federico Chiesa. Con il cognome “pesante” (figlio di Enrico) il classe 1997 è un giocatore totalmente differente dal padre con grande rapidità di passo sulla fascia ed un buon dialogo con i compagni per portarsi in zona avanzata. Rete e assist in 13 partite fra campionato e coppa, Sousa sta cercando di “dosarlo” per farlo crescere pian piano ed emulare il percorso di Bernardeschi.
Tello 6.5
Partendo dal presupposto che dalla carriera di Cristian Tello ci si poteva aspettare molto di più dopo alcune partite con la maglia del Barcellona, l’esterno spagnolo giunto alla seconda stagione con la Fiorentina è una pedina irrinunciabile nello scacchiere viola. Per andare oltre al 6.5 bisognerebbe siglare qualche rete oltre all’immancabile lavoro sulla fascia destra che ha portato un totale di 5 assist (4 in Serie A).
Kalinic 6.5
Non è e non sarà mai un giocatore da “prima pagina”, il suo stile non è quello. Nikola Kalinic ha fatto tante reti nel corso della sua carriera e nonostante passi inosservato il suo “score” stagionale, l’attaccante croato ha già realizzato ben 12 reti tra campionato ed Europa League con una media di una rete ogni 82 minuti in campo europeo. Certo, con un pizzico di fortuna in più in questo momento si troverebbe più in avanti nella classifica marcatori (qualche gol “lasciato per strada”) ma non possiamo non apprezzare giocate da grande bomber come contro il Sassuolo quando decise la gara con un colpo di tacco firmando la doppietta personale.
Zarate 6.5
Carriera da “eterno contestato” con una classe ed un talento veramente invidiabili. Mauro Zarate rimarrà negli anni uno dei rimpianti più grandi del calcio argentino perché la capacità di scardinare le difese avversarie con grande facilità (quando è in giornata, importante aggiungerlo) non è una cosa “comune” tra tutti i calciatori. Due gol e 1 assist in Serie A (una rete in 88 minuti) a cui si aggiungono due gol in Europa League (una rete ogni 15 minuti), cos’altro si può commentare davanti a queste fredde statistiche? Apporto oltre alla sufficienza che con le sue qualità potrebbe esser notevolmente innalzato. Spetta solo a lui.
Allenatore: Sousa 5.5
Chiudendo i giudizi sulla folta rosa dei giocatori viola non possiamo non terminare il discorso proprio con il direttore d’orchestra: Paulo Sousa. Il rapporto con la tifoseria e con la dirigenza, a metà della prima parte di stagione, sembrava esser giunto ad un punto di rottura con il tecnico che non riusciva più a dare quel tocco magico ad una Fiorentina che ha sempre divertito anche i tifosi “super partes” per il gioco spumeggiante in una squadra definita “spagnola” per la grande presenza di palleggiatori. Con i continui cambi di modulo rimbalzando da una difesa a 3 ad un reparto più folto a quattro, avanzando al centrocampo a quattro con le ali di spinta dimezzandolo in seguito per favorire maggiore apporto all’unica punta con tre trequartisti, Sousa ha fatto un “minestrone” nel quale ha cercato di trarre la giusta soluzione. A lui si attribuiscono le colpe della stagione incolore di Borja Valero ma anche i meriti di aver valorizzato Federico Bernardeschi nel tempo spostando il gioco proprio sull’esterno ed oscurando la fase del palleggio fine a se stesso. Voto poco al di sotto della sufficienza perché la squadra è ancora alla ricerca di una stabilità .