Serie A

Roma-Genoa, Mourinho: “Zaniolo? Importante che resti con noi. Non pensiamo all’Inter”

José Mourinho
José Mourinho - Foto Antonio Fraioli

José Mourinho ha parlato in conferenza stampa alla vigilia di Roma-Genoa, importante sfida valevole per la Serie A 2021/2022. Il tecnico lusitano, a capo della compagine giallorossa, ha trattato vari argomenti specifici, dilungandosi su alcuni aspetti particolari relativi al calcio moderno. Mourinho ha esordito con una lunga premessa generale, per poi riferirsi ai numerosi impegni della Roma in questo periodo storico; tra Genoa e Inter, prossimi appuntamenti, il tecnico ex Real Madrid ha elogiato il calcio di Fiorentina e Sassuolo, proponendo inoltre valutazioni sul modo di interpretare il calcio di Sampdoria e Genoa. Di seguito le dichiarazioni di Mourinho in conferenza, divise per argomenti trattati.

PREMESSA – “Bisogna che ci sia un po’ di maturità e di non trasformare frasi fuori contesto in altro, soltanto per fare prime pagine per una settimana; come successo con le parole del direttore. Prima che mi arrivi la domanda: sono contento di questo mercato. Ho vissuto il mercato di Chelsea, Inter e Real Madrid, quindi conosco quel profilo di mercato, ma attualmente sono felice perché oggi siamo più forti del 31 dicembre. Abbiamo perso quattro giocatori che non hanno giocato tanti minuti con noi e abbiamo preso due calciatori che in un paio di settimane hanno fatto più minuti dei partenti. Sono contento, il nostro obiettivo è sempre quello di migliorare. Zaniolo? Importante che i giocatori più importanti rimangano con noi”.

INTER E GENOA“Non pensiamo alla partita con l’Inter, siamo concentrati al match con il Genoa. La partita finirà alle 17, quindi alle 19 saremo già qui per iniziare a pensare alla sfida di Coppa Italia. Fino a questo momento non abbiamo pensato alla partita con l’Inter, neanche un minuto. Per noi sarà importante conquistare 3 punti domani”.

SITUAZIONE TERZINI“Viña non ha giocato in Nazionale, adesso abbiamo più opzioni e abbiamo strutturato il mercato con questo obiettivo. Abbiamo fatto in modo che la squadra sia più equilibrata; Maitland-Niles può giocare come terzino destro o sinistro, questo ci dà più opzioni e ci saranno minuti per tutti i terzini”.

SERGIO OLIVEIRA E VERETOUT – “Sergio Oliveira è più equilibrato di Veretout, mentre il francese è più dinamico. Abbiamo tanti giocatori diversi a centrocampo, quindi abbiamo più opzioni da poter scegliere. Naturalmente è necessario un giocatore diverso in quella zona del campo, un regista puro: con noi non è facile adattare qualcuno in quel ruolo. In questo momento abbiamo queste opzioni. A Empoli ha giocato Veretout, in condizioni normali giocherebbe anche Pellegrini a 3; Bove sta crescendo tanto, ha qualità e maturità: sono molto contento della sua evoluzione”.

CENTROCAMPO“Nel calcio di oggi, una squadra deve essere preparata in modo diverso e in ogni situazione. Abbiamo tre giocatori a centrocampo perché questa è la nostra natura: abbiamo questa possibilità. Possibile che Pellegrini possa tornare martedì, si è allenato ieri e ha bisogno di riposo durante la giornata di domani. Ha lavorato tanto, quindi possibile che possa giocare contro l’Inter”.

IL VALORE DI VINCERE “Arrivare quarti è importante per il prestigio e anche a livello economico. Vincere una competizione però è come un virus positivo, fa sì che si gestiscano meglio le emozioni e si definiscano i progetti di vita, è assolutamente fondamentale: sarebbe molto importante per noi. L’obiettivo principale, adesso, è vincere contro il Genoa. Ogni partita è fondamentale, ogni dettaglio è importante. Questo è un periodo in cui dobbiamo concentrarci soltanto sulle competizioni”.

IL CAMBIAMENTO DEL CALCIO “Sampdoria? Quando una squadra vuole una non-partita si va contro l’essenza del gioco. Un arbitro dovrebbe dare un giallo a un portiere nei primi 15′, così il tempo utile di partita si alza obiettivamente. Il Genoa ha fatto un numero altissimo di falli contro l’Udinese, questo fa capire che non vuole lasciar giocare l’avversario; non perché giochi tanto, ma in quanto semplicemente non vuole far giocare gli altri. Questo non è possibile nel calcio moderno. La maggioranza delle squadre vuole giocare. Io, che per tanti anni sono stato sempre in squadre top, ho capito questo molto bene, perché ricordavo un po’ le dinamiche di 20 anni fa. La Fiorentina ha giocato in modo fantastico contro di noi, così come il Sassuolo: questo fa comprendere il cambiamento”.

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