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Napoli, con Spalletti un cambio di filosofia. Ma l’incognita sarà il rapporto con De Laurentiis

Luciano Spalletti
Luciano Spalletti - Foto Antonio Fraioli

Luciano Spalletti è il nuovo allenatore del Napoli. Torna in Serie A dopo una pausa di due anni, in cui comunque l’ex allenatore dell’Inter è rimasto a libro paga di Steven Zhang. L’allenatore di Certaldo raccoglie il testimone di Gennaro Gattuso. Due concezioni di calcio molto diverse tra i due: più pragmatico e costruito per colpire in contropiede il Napoli di Gattuso (Osimhen era stato preso per questo), mentre più votato al possesso palla e allo spettacolo sarà quello di Spalletti, modellato secondo il credo calcistico del tecnico toscano.

IL MODULO – Un cambio di filosofia ma non di modulo, con Spalletti che potrebbe riproporre il 4-2-3-1 già utilizzato da Gattuso in questa stagione a corrente alterna per mettere in campo in contemporanea Mertens e Osimhen. Nello scacchiere tattico di Spalletti la pedina chiave sarà Piotr Zielinski, che Spalletti potrebbe sfruttare come trequartista alle spalle della punta alla Nainggolan dei tempi di Roma. Bisognerà capire se Victor Osimhen riuscirà ad adattarsi al gioco del nuovo allenatore, che magari inizialmente prediligerà Dries Mertens come terminale offensivo. Un altro uomo di riferimento, già avuto (e voluto) peraltro all’Inter, sarà Matteo Politano. Ovviamente intoccabile il capitano Lorenzo Insigne, la fascia sinistra è sua.

L’INCOGNITA DE LAURENTIIS – C’è molta curiosità per capire come sarà il rapporto con Aurelio De Laurentiis, che si è spesso scontrato con Gattuso nell’ultimo anno e mezzo. L’idillio con il presidente potrebbe restituire serenità all’ambiente. Spalletti ha dimostrato di essere più diplomatico in certi aspetti rispetto al suo predecessore, almeno nel rapporto con le società in cui ha militato. Ma i precedenti con Totti e Icardi sono sinonimo di grande personalità. Spalletti e De Laurentiis andranno d’amore e d’accordo o i loro caratteri forti si scontreranno presto nella gestione del gruppo? Solo il tempo darà alcune risposte, ma il futuro del Napoli passa anche dal sottile equilibrio tra società e staff tecnico.

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