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La Roma inglese può essere l’anti Atalanta. Gasp non è ancora l’Anti Inzaghi

Tammy Abraham, Roma - Foto Antonio Fraioli
Tammy Abraham, Roma - Foto Antonio Fraioli

Senza tre titolari (Spinazzola, Pellegrini, El Shaarawy), con Smalling e Ibanez recuperati all’ultimo, dopo un momento altalenante, la Roma di Josè Mourinho travolge l’Atalanta di Gasperini 4-1, riapre il discorso quarto posto e rovina i sogni Scudetto dei bergamaschi. La squadra giallorossa infrange il tabù degli scontri diretti (non ha vinto nessuna delle ultime 12 gare di Serie A contro formazioni che occupavano le prime cinque posizioni in classifica a inizio giornata di campionato) e lo fa grazie ai tre giocatori che forse più mancarono a Fonseca nella scorsa stagione: Tammy Abraham, autore di una splendida doppietta e di una prestazione devastante, Nicolò Zaniolo che ha messo lo zampino sul primo gol e soprattutto si è regalato la prima rete in campionato con una magia ma soprattutto con Chris Smalling che annulla completamente Duvan Zapata e segnato la rete del 3-1 che ha spento la reazione bergamasca. La Roma è andata a segno in tutte le ultime 11 trasferte di Serie A contro l’Atalanta, anche se ha vinto solo quattro di queste gare: stavolta la Roma non crolla, nonostante un gol al 46′ che poteva scatenare la rimonta.

La Roma passa dopo 1′ con Abraham: percussione centrale, dribbling su Djimsiti e tiro vincente anche grazie alla deviazione di Hateboer. Poi raddoppia con Zaniolo che si sblocca (tacco in avvio di azione, assist di Veretout, dribbling su Palomino e blocca sul primo palo) e gestisce anche un ingenuo giallo preso in avvio di gara. Muriel propizia l’autorete di Cristante, la Roma non va oltre il 30% del possesso palla ma è letale in contropiede e sui calci piazzati. Ci pensa prima Smalling che corona una prestazione sontuosa con il gol del 3-1. Parziale ancora più largo con Abraham, che sigla la dodicesima rete stagionale tra Serie A e Conference League con un gran destro. La Roma degli inglesi Abraham e Smalling è a -6 dall’Atalanta. “Spirito fantastico, è la vittoria più importante”. Giocare contro l’Atalanta significa non poter controllare la partita per 90′. Dovevamo essere in grado di difendere bassi. La squadra ha fatto bene sotto tutti i punti di vista. L’arbitro è stato bravo a gestire la gara. Noi fantastici nei duelli e abbiamo interpretato bene le uscite. Siamo stati bravi a sfruttare le ripartenze e gli spazi lasciati da loro. Karsdorp è praticamente distrutto e si è sacrificato perché sa che non ho cambi. Ora la Roma non vince un big match da 20′“, dice Mourinho che si gode la sua Roma migliore. Ora può iniziare una nuova stagione.

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