Serie A

Hellas Verona, Tudor: “Faraoni e Barak out. Del futuro ne parleremo più in avanti”

FOTO Илья Хохлов Football.ua via CC 3.0

Igor Tudor, allenatore dell’Hellas Verona, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia del match valido per la 37ª giornata di Serie A 2021/2022 contro il Torino. Di seguito il suo intervento.

SULLA STAGIONE DELLA SQUADRA – “Quando uno arriva a stagione in corso non pensa troppo al futuro. Poi abbiamo fatto belle cose, e siamo orgogliosi di questo. Domani c’è da difendere il nono posto. C’è da fare una bella gara contro una squadra che ha fatto altrettanto bene, e che gioca in modo simile. L’obiettivo è dare il meglio, sperando che basti”.

SUL SUO FUTURO E SUL RUOLO DELLO STAFF – “Ne parleremo dopo, ci sono ancora due gare. È la qualità delle persone che decide tutto. Non sono tutte uguali. Il mio staff è speciale. Per me un allenamento a porte aperte non è un problema, possiamo anche organizzare. È la prima volta che sento parlare di questo desiderio”.

SU JURIC – “La base c’era, soprattutto dal punto di vista della cultura del lavoro. Ci sono diversità nel modo di guidare la squadra, di motivare la squadra e di fare dei cambi tra noi. Le somiglianze ci sono, quanto abbia aiutato il suo lavoro è difficile anche per me capirlo. È una gara simile a quella con l’Atalanta. Sono importanti i dettagli, è una partita un po’ diversa rispetto alle altre”.

SUI GIOCATORI – “Sono felice e orgoglioso della continuità nel voler dare tutto della squadra. Abbiamo quasi sempre fatto le partite nel modo giusto dal primo all’ultimo minuto, e questo non è scontato. È stato merito di tutti, dal mio staff ai giocatori e alla loro predisposizione a soffrire. Domani non c’è Faraoni, e con lui nemmeno Barak. C’è però Dawidowicz, così come Sutalo. Barak ha una cosa al dito del piede. Ha stretto i denti domenica, domani non ce la fa. Proveremo a mettere la squadra migliore in questo momento, c’è da difendere il nono posto. Sarà una gara tosta, non troverei giusto sperimentare troppo. Ho fatto i complimenti a Montipò, ha fatto una grande annata senza commettere errori gravi. Il merito è suo, e ha uno dei preparatori dei portieri migliori in circolazione”.

SULL’ULTIMA DELLA STAGIONE AL BENTEGODI –“Le motivazioni sono altre, c’è un nono posto da guadagnare sul campo, e penso sia importante. Le motivazioni sono sempre alte, vogliamo finire nel modo giusto questa annata pazzesca. Quello che ha detto lei può incidere, anche se un giocatore non ci pensa”.

SportFace