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“E’ un calcio che non mi appartiene“, dice Maurizio Sarri a proposito di un calendario internazionale che mai come di questi tempi sta facendo storcere il naso a più di un allenatore. Lo dice il tecnico biancoceleste “per aver lavorato in 12-13” in settimana visto che “i giocatori ormai si allenano più con le nazionali che con noi”. Parole dure alla vigilia di una sfida che sembra un crocevia. Lazio-Inter, con il ritorno da ex di Simone Inzaghi che sa di aspettarsi applausi ma anche fischi da una tifoseria che non perdonò Nesta e probabilmente non perdonerà lui, anche se c’è chi sussurra che in nord sia pronta una coreografia per lui. La Lazio non perde da 16 partite consecutive in casa in campionato in un ciclo aperto proprio dal tecnico piacentino che dovrà valutare bene la condizione di alcuni nazionali: Correa e Lautaro rientreranno solo a ridosso del match. Chi per affiancare Edin Dzeko? La margherita vede anche Calhanoglu, o persino Perisic. Dubbi della vigilia, e forse anche del giorno di gara. Le certezze sono Sergej Milinkovic-Savic che all’Inter ha già segnato quattro volte e cerca il 50esimo sigillo in biancoceleste; ed Edin Dzeko che cerca il quarto gol in carriera alla Lazio dopo un ottimo inizio di campionato.
Da sabato a domenica, spazio a Juventus-Roma. Anche qui dubbi nazionali: Danilo e Alex Sandro ma anche Vina per i giallorossi. Panchina per Dybala e Morata ma anche Tammy Abraham, malconcio dopo un problema alla caviglia in nazionale. La Juventus ha vinto le ultime tre gare di Serie A e potrebbe ottenere quattro successi di fila nella competizione per la prima volta dal luglio 2020. La Roma di Mourinho proverà a frenare una corsa già rallentata in avvio di campionato. Occhi su due protagonisti in campo e concorrenti in nazionale: Federico Chiesa e Nicolò Zaniolo non hanno mai segnato contro Roma e Juventus.
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Due big match. Ma occhi anche sulle prove del nove di Milan e Napoli. Rossoneri sfortunati e con l’infermeria piena: Brahim e Theo positivi, Maignan out a lungo, e tanti attori non protagonisti out (Florenzi, Bakayoko, Messias). Il Milan è a punteggio pieno dopo le prime tre gare casalinghe di questo campionato ed è dal 2005/06 che non ottiene quattro successi nelle prime quattro partite interne di Serie A. Un Hellas negativo nelle ultime sette trasferte (zero vittorie) proverà a mettere i bastoni tra le ruote. Come proverà a fare lo stesso anche un Torino con l’infermeria ancora piena sul campo del Napoli. Spalletti sogna l’ottava vittoria su otto che permetterebbe ai partenopei di eguagliare la miglior partenza nella sua storia in Serie A: otto successi nelle prime otto di campionato come nel 2017/18. Vincere per sognare una cavalcata simile, con un finale diverso.
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