In Evidenza

Che fine ha fatto Paul Pogba? La Juventus lo aspetta, ma la pazienza ha un limite

Paul Pogba
Paul Pogba - Foto LiveMedia/Nderim Kaceli

E’ ricomparso come quasi per magia, invitato da Macron in quella che sarebbe poi diventata una serata amara in Qatar. Per il resto, Paul Pogba è ormai diventato un oggetto misterioso per tutti i tifosi della Juventus, che tanto lo hanno amato negli anni in cui con Conte prima e Allegri dopo è stato un formidabile centrocampista completo e dominante in campo. Ma il campo, il francese, lo sta vedendo col contagocce: del resto, non gioca un minuto ufficiale ormai da aprile scorso.

Si sapeva, Pogba non era al meglio dal punto di vista della forma fisica quando la Juve lo ha prelevato a parametro zero in estate dopo la fine del travagliato rapporto col Manchester United, ma la situazione è pian piano precipitata e sembra non esserci la luce in fondo al tunnel. Il primo infortunio durante i primi giorni di ritiro, a fine luglio, dopo un tempo giocato in amichevole col Chivas. Sembrava una cosa da nulla, giusto un paio di settimane e il cauto ottimismo, “salta al massimo due o tre partite di campionato”. Poi il disastro: la diagnosi muta in lesione del menisco laterale, serve uno stop più lungo.

A quel punto, Paul deve prendere una decisione: operazione (meniscectomia con circa due mesi di stop o sutura) e rischio concreto di saltare i Mondiali anomali di novembre-dicembre con la sua Francia, oppure provare la carta della terapia conservativa e arrivare nelle migliori condizioni possibili al Qatar, oltre ovviamente a rientrare il prima possibile a disposizione di Allegri.

Nel frattempo, a fine agosto ci si mette pure la vicenda dell’estorsione ai suoi danni, con il fratello Mathias implicato e le voci che emergono su un finto sequestro che sarebbe avvenuto in passato e per il quale il mediano avrebbe sborsato del denaro. Intervengono le Procure in Francia e anche in Italia, e questo è un ulteriore tassello che complica la situazione di Pogba, quantomeno a livello psicologico.

A inizio settembre, nuova doccia fredda: la terapia conservativa non ha dato i frutti sperati e bisogna comunque procedere con l’operazione, a quel punto rimandata di oltre un mese. Tempo buttato dunque, e via con lo stop di circa due mesi. La Juve si mette il cuore in pace, Paul tornerà solo dopo il Mondiale, in questo caso per fortuna pronto finalmente a scendere in campo. Così non è: l’agente del calciatore, Rafaela Pimenta, il 31 ottobre dichiara che il suo assistito ha ancora bisogno di tempo per recuperare dall’infortunio e salta ufficialmente il Mondiale.

La speranza della Juve restava comunque quella di riaverlo per il 4 gennaio alla ripresa del campionato, ma nelle ultime ore filtra pessimismo. Secondo la cronotabella dello staff medico bianconero, infatti, il giocatore sarebbe dovuto essere già arruolabile per giocare qualche minuto nelle amichevoli invernali di questi giorni, ma Pogba non riesce al momento ad allenarsi individualmente in palestra. Niente campo, niente palla: non è ancora il momento, e chissà quando potrà esserlo.

Sperando non ci siano ulteriori ricadute, il rischio è di dover aspettare almeno un altro mese. Saremmo a fine gennaio per la prima convocazione, per rivederlo in campo il sospetto è che si debba arrivare addirittura a febbraio, nel cuore di una stagione in cui si giocherà spesso ogni tre giorni. Il tutto, ovviamente, senza ulteriori intoppi in una stagione maledetta fin qui per quello che doveva essere il simbolo del rilancio della Juve, e che invece, tra scelte sbagliate a livello personale e un bel po’ di sfortuna, al momento è un mistero irrisolto.

SportFace