Serie A

Capello: “Pensavo che l’Inter vincesse lo scudetto. Milan? Con Rangnick perderà un altro anno”

Fabio Capello - Foto Paulblank CC BY 3.0

Fabio Capello ha rilasciato una lunga intervista al Corriere dello Sport. L’ex tecnico di Roma, Milan e Juventus ha toccato vari temi tra cui lo scudetto all’Inter in un futuro prossimo e la possibilità della Juventus di vincere la Champions League: “Per l’Inter penso di sì. E’ il club più vicino alla Juve, in termini di risorse economiche. Ripeto, io pensavo che ci sarebbe riuscita già quest’anno. Juventus? Lo scudetto lo davano per vinto, l’obiettivo è la Champions. Però è difficile. Ci sono grandi squadre, grandi allenatori, grandi mentalità. E’ una corsa lunga e complicata. E ci vuole fortuna. Mi cito: palo dentro e palo fuori, il bivio sta tutto qui”. I bianconeri sono stati fortemente criticati durante questa stagione perché è sembrato che abbiano perso la brillantezza degli anni passati e il bel gioco di Sarri che tutti si aspettavano non è uscito fuori come avrebbe dovuto: “Sostituire il tecnico dopo un po’ viene naturale. Anzi, è l’allenatore che dopo cinque anni non riesce più a dare quel che dovrebbe. Lo so per esperienza – ha proseguito Capello – Il mestiere diventa quasi routine, per quanto ci si inventino cose nuove, nuove idee, nuovi metodi di preparazione. Il nucleo della squadra rimane lo stesso, gli stimoli s’indeboliscono. E’ diverso per il calcio inglese, dove fai il manager e sono i coach a condurre le sedute. Infatti in Premier i coach vanno e vengono. Non c’è dubbio comunque sia stata la Juve a cambiare Sarri e non il contrario. Lui voleva giocatori fatti per il suo calcio e là non li ha trovati. Ha dovuto studiare un assetto capace di valorizzare le caratteristiche dei giocatori. Che poi è il lavoro dell’allenatore”.

Riguardo il possibile trasferimento di Zapata alla Juventus per fare il salto di qualità, Capello ha dichiarato: “A Bergamo, Zapata ha semplicemente mostrato ciò che ha dentro. Io lo avevo chiesto allo Jangsu Suning quando ero in Cina. Ha il potenziale per fare la differenza. Non so se sia adatto a una squadra di dimensione più ampia. Dipende dalle idee dell’allenatore”. Infine, c’è stato tempo anche per rispondere a qualche domanda su un’altro club che l’ex tecnico conosce molto bene: “Milan? Ora gioca bene, ha calciatori giovani e di valore, un bravo allenatore, gente competente come Maldini e Massara. Chi è cresciuto, chi ha trovato la posizione giusta in campo. Due o tre inserimenti di un certo livello e potrà diventare competitiva. Mandando via Pioli e prendendo Rangnick perdono un altro anno”, ha concluso

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