Serie A

Bologna-Juventus 0-2, Mihajlovic: “Gara equilibrata, peccato aver subito il rigore”

Sinisa Mihajlovic, Bologna - Foto Antonio Fraioli

“È stata una gara equilibrata, sapevamo che avremmo trovato una Juventus arrabbiata, era quasi impossibile che potessero sbagliare la terza partita consecutiva. Quando la loro pressione cominciava a finire abbiamo subito gol su rigore, peccato”. Questa l’analisi di Sinisa Mihajlovic contro la Juventus. “Il rigore? Ci sono sempre spinte in area, ma si poteva dare: mi spiace soltanto aver dovuto aspettare la Juve per avere un arbitro serio, mi sarebbe piaciuto averlo in altre gare”, ha osservato il tecnico del Bologna ai microfoni di Sky.

“Manca coraggio e un po’ di qualità, ma ci abbiamo provato – ha detto Sinisa Mihajlovic a Sky Sport sulla prova dei suoi – Noi dobbiamo sempre mettere in pratica ciò che proviamo in allenamento, l’importante è concretizzare le idee. Non posso accettare, anche quando incontro le squadre più forti, di avere un’altra mentalità. Anche se difendiamo, prima o poi con queste grandi squadre il gol lo prendi. Non è nella mia natura stare solo dietro”. Sulla prestazione di Palacio invece: “Ancora non era pronto fisicamente, ma ci sono ancora 11 partite – ammette il tecnico rossoblu – C’è tempo per tutti, importante è essere determinanti anche quando si subentra. Noi abbiamo fatto solo due gol con giocatori entrati dalla panchina. Mi aspetto di più da tutti”. Infine Mihajlovic ha speso qualche parola sulla malattia a cui ha dovuto far fronte: “Avere paura è un sentimento positivo, ma poi devi superarla – rivela – Devi essere più forte della paura e andare oltre. Fa parte del mio modo di pensare. Quando ti capita una disgrazia non devi buttarti giù, ma sconfiggerla. Bisogna essere forti di testa, poi diventa tutto più facile. Tutto quello che è successo è stato merito dei dottori. Io non ho mai perso la voglia di vivere”. Dopo la malattia, Mihajlovic ammette di aver “imparato ad essere più paziente”. E ancora: “Sono migliorato, mi godo le cose di tutti i giorni e a quel punto sono diventato anche più riflessivo col mondo esterno. I momenti in cui mi arrabbio rimangono”, ha concluso.

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