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Secondo Giampiero Gasperini “E’ un libro che a Pescara verrà sicuramente apprezzato”. E non solo a Pescara, aggiungiamo noi, perché “Poveri ma belli, il Pescara di Galeone dalla polvere al sogno” di Lucio Biancatelli (Ultra sport Edizioni, prefazione di Gianni Mura) è prima di tutto il racconto di una bella storia di calcio, prima della “legge Bosman” prima della Pay tv e quando i nostri eroi della pedata li seguivamo, rigorosamente la domenica, alla radio, con le voci di Enrico Ameri, Sandro Ciotti e Mario Giobbe.
Era un calcio “più democratico” come scrive nella prefazione Gianni Mura: le differenze c’erano tra le big e le piccole, ma poteva accadere che il piccolo Pescara neopromosso battesse la Juventus all’Adriatico, l’Inter a San Siro (0-2 il 18 settembre 1987) e che in riva all’Adriatico giocassero due geni calcistici del calibro di Leo Junior e Blaz “Baka” Sliskovic.
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Il libro racconta la storia del Pescara di Galeone (un autentico mito per tutti i pescaresi ancora oggi) che, retrocesso in C con Catuzzi, venne ripescato in B a pochi giorni dall’inizio del campionato grazie alle vicissitudini del Palermo. Ebbene, con una rosa arrangiata e in economia, con un allenatore esordiente e tanti ragazzi della Primavera quel gruppo seppe vincere a sorpresa il campionato di B 1986-87 (battendo sia all’andata che al ritorno il Parma di Sacchi), e conquistare poi in A l’unica salvezza nella storia del Pescara. In quella squadra giocavano Rocco Pagano (“il Rocco volante”), Giampiero Gasperini, Stefano Rebonato (bomber da 21 gol senza rigori, record di Rossi e Chinaglia eguagliato), Roberto Bosco (suo il gol-promozione all’ultima giornata), Onofrio Loseto (che Galeone ribattezzò “il professore”) l’estroso Primo Berlinghieri, Franco Marchegiani (giocherà nella Lazio di Zoff), Gianluca Gaudenzi (“Gaucho”) e i giovanissimi Giacomo Di Cara (esordio in B a 16 anni) e Giuseppe Gatta, portierino fatto in casa che si guadagnò in breve tempo l’Under 21.
“Quel 1986 partimmo per il ritiro in tredici, andavamo all’allenamento con le nostre macchine, si tornava vestiti e ci si faceva la doccia in albergo, la sera si giocava a biliardino e tra noi dicevamo: ma dove cavolo stiamo andando?” Racconta oggi Rocco Pagano, l’ala destra che Paolo Maldini indicò tra quei giocatori che più l’avevano fatto soffrire in marcatura.
Il libro verrà presentato a Pescara sabato 22 giugno, con Giovanni Galeone e tanti ex giocatori di quel gruppo, che verranno in Abruzzo solo per festeggiare il mister al quale ancora oggi, dopo più di 30 anni, si sentono legati. Galeone poi conquisterà un’altra promozione in A con i biancazzurri, nel 1991-92 quando lanciò due giovani esordienti allora sconosciuti: si chiamavano Massimiliano Allegri e Frederic Massara. Ancora Gianni Mura nella prefazione: “Il Pescara di Galeone aveva tutto quello che serve: una coraggiosa allegria, un’idea di base: la pura difesa significa sconfitta certa, quindi tanto vale attaccare. A ripensarci: una città di mare, un allenatore controcorrente con un cognome marinaro e, in più, una faccia da marinaio”. Libro consigliato non solo per i tifosi abruzzesi, ma per tutti i nostalgici del calcio anni ’80.