Calcio

Norvegia, Tromsoe con maglia speciale pro diritti umani Qatar

Logo Mondiali Qatar 2022
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A meno di un anno dall’inizio del Mondiale, la squadra norvegese del Tromsoe, che nel 2005 fu rivale della Roma in Coppa Uefa, ha deciso di indossare una maglia speciale per tornare a sollevare la questione dei diritti umani in Qatar. Il terzo kit, infatti, è stato creato in collaborazione con Amnesty International ed è il primo al mondo a presentare un codice QR che permetterà a coloro che lo scannerizzeranno di accedere a una pagina con informazioni dettagliate sulle condizioni dei lavoratori in Qatar.

“Il Tromsoe è stato il primo club professionistico a denunciare le condizioni disumane nel paese – si legge in un comunicato ufficiale del club – . Speravamo che Fifa e Qatar ci ascoltassero, ma ovviamente il denaro ha ancora la meglio sui diritti umani e sulle vite umane. Quante violazioni dei diritti umani ci vorranno prima che la comunità calcistica si unisca per chiedere una migliore protezione per i lavoratori migranti?”.

Ad ispirare l’iniziativa della società norvegese è stato l’attivista sindacale Malcolm Bidali, arrestato in Qatar per aver scritto un blog online riguardo alle condizioni di lavoro, da lui definire “brutali”, a cui ha dovuto sottostare. In un video pubblicato sul sito del Tromsoe, Bidali parla della sua detenzione, degli interrogatori e dello “squilibrio di potere” tra datore di lavoro e dipendente per i migranti nello stato del Golfo.

Nel mese di marzo le nazionali di Norvegia e Germania erano scese in campo con maglie che riportavano la scritta ‘Human Rights’ durante il riscaldamento prima dei rispettivi match delle qualificazioni mondiali, poi era toccato alla Danimarca che prima di affrontare la Moldavia aveva posato per la foto di squadra ‘pre-game’ indossando una maglia rossa con la scritta “Football Supports Change”, “Il calcio supporta il cambiamento”.

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