Calcio

Napoli, festa per i 30 anni del primo scudetto si trasforma in farsa: vecchie glorie chiuse fuori dal San Paolo

Stadio San Paolo - foto di C.R. CC 3.0 Unported

Doveva essere una festa dello sport e invece si è trasformata in una farsa. I campioni del primo scudetto del Napoli, di cui oggi ricorre il 30° anniversario, sono rimasti chiusi fuori dal San Paolo. Giuseppe Bruscolotti e compagni erano attesi davanti all’impianto di Fuorigrotta dai tifosi per un simbolico giro di campo. Ma al momento del loro arrivo, si sono visti negare l’accesso dai dipendenti del Comune.

Proprio la bandiera di quel Napoli, Giuseppe Bruscolotti, ha espresso tutto il suo malumore per una sorta di atto di lesa maestà: “È una vergogna lasciare fuori la squadra dello scudetto, non so chi l’ha deciso. Ci è stato detto che non c’era l’autorizzazione del Comune. Non ho parole”.

Da palazzo San Giacomo, sede del comune di Napoli, non si è fatta attendere la replica dell’assessore allo Sport Ciro Borriello: “L’uso del terreno di gioco e delle aree circostanti il manto erboso sono di esclusivo utilizzo della SSC Napoli che ne sopporta, tra l’altro, i costi di manutenzione fino al termine della stagione agonistica in corso – è ingeneroso quindi addebitarci il mancato ingresso all’impianto proprio nel giorno in cui il sindaco, a nome dell’intera amministrazione comunale e della Città, ha voluto incontrare nella sede istituzionale e premiare uno a uno i campioni, i dirigenti ed il presidente dello storico scudetto”.

Colpa della società di Aurelio De Laurentiis allora? Nemmeno. In un commento ufficiale, il responsabile del marketing della SSC Napoli Alessandro Formisano rifiuta qualsiasi responsabilità: “È vero che il Calcio Napoli ha l’uso esclusivo del terreno di gioco del San Paolo, ma è altrettanto vero che la società non ha alcuna competenza sulle aree circostanti. Dunque il Calcio Napoli non ha alcun titolo per autorizzare chicchessia a calpestare la pista di atletica, cosa che eventualmente può fare solo il Comune di Napoli”.

Una sorta di rimpallo di responsabilità, insomma, che è stato pagato dai tifosi, dalle vecchie glorie e dalla storia del Napoli stesso. Una delle squadre che ha maggiormente infiammato la piazza partenopea, insomma, si è vista chiudere le porte di casa. Dopo l’accaduto, Giuseppe Bruscolotti, insieme a Bruno Giordano, Ciro Ferrara, Volpecina e Renica si sono recati a Casoria per una sfida tra le vecchie glorie.

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