Calcio

Morte Maradona, eredi attaccano: “Diego ridotto in schiavitù negli ultimi mesi di vita”

Diego Armando Maradona
Diego Armando Maradona - Foto Gianmichele Laino

Diego Armando Maradona continua a far parlare di sè anche a distanza di tempo dalla morte. Continua infatti la battaglia degli eredi del Pibe de Oro per fare chiarezza sulla scomparsa del fuoriclasse argentino: nelle ultime ore è stato pubblicato un comunicato che porta la firma della Procura di La Plata ma anche di gran parte dei familiari più stretti di Maradona. Nelle immagini social figurano infatti l’ex moglie Claudia Villafane e le figlie Dalma e Giannina, l’ex compagna Veronica Ojeda col figlio Diego Fernando ma sembra esserci anche la firma di Diego Armando junior, il figlio avuto con Cristiana Sinagra.

Il passaggio chiave del documento, basatosi sulle prove accumulate in questi mesi, non lascia spazio alle interpretazioni. Secondo gli eredi di Maradona infatti il Pibe de Oro sarebbe statoridotto in uno stato di schiavitù da luglio 2020 e novembre 2020 da nove persone (tra cui il legale di Maradona Matias Morla, ndr), che gli hanno limitato i contatti personali e telefonici con la famiglia e gli amici manipolandolo psicologicamente e fornendogli alcol, farmaci e marijuana con il solo scopo di beneficiare economicamente dei guadagni ottenuti dalla figura di Maradona”.

“La nostra intenzione è quella di scoprire la verità sulla morte di nostro padre – si legge ancora nella nota – e sulle azioni di chi lo ha isolato e poi probabilmente abbandonato negli ultimi giorni di vita, svuotando il suo patrimonio e diventando milionario da un giorno all’altro.” Nel mirino della famiglia Maradona finiscono però anche le autorità giudiziarie, dopo che il giudice Ariel Lijo ha provato ha riunire sotto la sua autorità tutte le indagini: “In alcuni tribunali esistono persone suscettibili a interessi politici o economici, invitiamo tutti coloro che hanno voluto bene a nostro padre a controllare le azioni di questo giudice. Così sarà più facile avere finalmente giustizia.”

SportFace