Calcio

Il tifo nel calcio: le curve più appassionante

Stadio Diego Armando Maradona
Stadio Diego Armando Maradona - Foto Antonio Fraioli

“Non c’è luogo al mondo in cui l’uomo è più felice che in uno stadio di calcio”. La citazione di Albert Camus, scrittore e filosofo franco-algerino, è solo una fra le tante attraverso le quali è possibile intravedere il profondo rapporto che lega il calcio e i più appassionati tifosi di una squadra. Spesso si tende a credere che il tifo sia una passione dozzinale che lascia indifferenti le personalità più rilevanti; non solo la citazione di Camus, ma tantissimi altri aneddoti dimostrano al contrario come nessuno, a nessun livello, possa dirsi immune dalla febbre per il calcio. Le tifoserie più organizzate, nel corso del tempo, si sono distinte per la passione con la quale sostengono la propria squadra e i giocatori che, in quel determinato momento, ne difendono i colori, unico vero oggetto della devozione dei tifosi.

Il Sudamerica è uno di quei posti extraeuropei dove il calcio maggiormente travalica i confini dello sport per trascendere in qualcosa di molto simile a una fede, per quanto calcistica. E proprio di fede è il caso di parlare per i tifosi del Boca Juniors, una delle ben 24 squadre professionistiche di Buenos Aires. I tifosi, noti come xeneizes per le origini genovesi di uno dei fondatori del club, sono i padroni di casa de La Bombonera, soprannome con cui è universalmente conosciuto lo stadio del Boca. La tifoseria è organizzata ne La Doce, ossia dodici, in significativo riferimento al fatto di considerarsi il dodicesimo uomo in campo, ed è nota la rivalità con l’altra squadra maggiore cittadina, il River Plate. C’è un po’ di Genova anche nella storia del Galatasaray, squadra di Istanbul e la più titolata fra le squadre turche: il nome della compagine deriva infatti dal quartiere nonché antica cittadella genovese di Galata, che vide gli esordi della squadra. Il contributo italiano, tuttavia, si ferma qui: la tifoseria turca è profondamente affezionata alla componente identitaria della squadra, cosa che l’ha portata a idolatrare il vincente tecnico turco Fatih Terim, e si è sempre distinta per le coreografie create con l’utilizzo di strumenti portati dall’esterno dello stadio.

Venendo al calcio europeo, invece, gli esempi sono innumerevoli. Pensando al calcio inglese il primo nome a venire in mente non può che essere quello del Liverpool, squadra tra le più iconiche del calcio inglese. Protagonista di storie drammatiche, sportive e non, ne è un riflesso persino il nome della curva, la Kop: deriva infatti da una collina sudafricana nella quale, nel 1900, persero la vita numerosi soldati originari della città. L’amore dei tifosi per la loro squadra è noto anche grazie all’inno ufficioso, quel “You’ll Never Walk Alone” che accompagna ogni partita dei reds. Persino i tedeschi, considerati normalmente composti e misurati, allo stadio si trasformano: nel campionato tedesco è usanza non assegnare il numero 12 perché tradizionalmente associato al pubblico, cosa che rende ben comprensibile come la penuria di spettatori sugli spalti impatti in maniera netta proprio nella Bundesliga. In ogni caso, anche la Germania ha la sua tifoseria “sopra le righe”: quella del Borussia Dortmund. La squadra giallonera, protagonista di recenti exploit europei sotto la guida dell’ex tecnico Jürgen Klopp, è costantemente sostenuta da un numero di tifosi tale da essere stato soprannominato il muro giallo, distintosi per la capacità di creare impressionanti coreografie. In Grecia, invece, sisegnalano i sostenitori dell’Olympiacos, squadra di Atene e per la precisione del quartiere popolare del porto del Pireo. Similmente alla tifoseria del Boca Juniors, nata fra i lavoratori portuali del quartiere del porto fluviale, anche i tifosi greci affondano le loro origini nella classe lavoratrice, cosa che li rende presenti, proprio insieme agli argentini, nelle prime posizioni delle curve grazie alla passione con la quale sostengono il club.

Venendo all’Italia, infine, sempre fra le primissime posizioni si segnalano i tifosi del Napoli: lo spirito della città e della sua tifoseria, capace non a caso di stregare e far rendere ai massimi livelli calciatori emotivi come Maradona, Sivori e Higuaìn, è ben riflessa anche dalla sua tifoseria, in grado di riempire il neo rinominato stadio Maradona persino per partite di secondo piano. Meritano una menzione i tifosi della Roma e del Torino, anche in questo caso due squadre con una storia alle spalle che le rende fra le più romantiche del panorama calcistico italiano.

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