Euro 2016

Euro 2016, Marco Parolo: “Sono un antidivo e me ne vanto”

Marco Parolo - Lazio 2015/2016 - Foto Antonio Fraioli

Ho letto che qualcuno mi ha paragonato a Marco Tardelli, ma è un accostamento enorme: rende orgoglioso e pesa. Però devo confessare che Tardelli è sempre stato il mio modello. Difesa, attacco, e magari qualche gol pesante…“, esordisce così Marco Parolo nella sala stampa di Montpellier sul paragone con l'”Urlo Mundial”.

“Lo spirito di rivalsa è una molla: essere pungolati ti fa rendere di più – prosegue il centrocampista della nazionale – È una vita che ci convivo, parto tra le critiche e concludo tra gli apprezzamenti. Per questo a 31 anni mi sento ancora giovane come calciatore e in grado di imparare dai miei limiti. Non mi sento un personaggio, anzi sono proprio un antipersonaggio  e sono felice di esserlo. Il più divertente del gruppo? Senz’altro Sirigu: parliamo in dialetto e spesso servirebbe il traduttore… Ma a me in genere non mi piace essere sui social, preferisco una vita riservata. In tutte le nazionali che hanno vinto ci sono questi personaggi, passare inosservato e dare la propria mano è ancora pIù bello. È facile essere ricordati essendo personaggi, ma dare una mano in questo modo, in silenzio, è ancora piu’ bello. Preferisco non andare sulle copertine dei rotocalchi, passare inosservato fuori dal campo e dare tutto il mio aiuto nei 90 minuti“.

Sull’Italia senza qualità si è detto e ridetto e Marco Parolo non ci sta. “Pensate al gol di Eder: lo avessero segnato Messi o Ronaldo l’avrebbero celebrato come il gol del torneo. E poi il talento non è solo il colpo di genio: c’è il talento della corsa, quello della determinazione, quello dei colpi improvvisi. Ecco, quest’Italia è un mix di tutto questo. Io spero di trovare presto il mio primo gol con questa maglia: è da un po’ che ci vado vicino“, conclude il laziale.

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