Coppa Italia

Juventus-Inter, Cruz: “Lu-La coppia fenomenale. Conte come Gallardo e Inzaghi”

Antonio Conte - Foto Antonio Fraioli

Julio Cruz si è esposto ai microfoni della Gazzetta dello Sport commentando la sfida di stasera della “sua” Inter contro la Juve, squadra che in carriera ha colpito ben dieci volte. Tra le prestazioni più celebri del Jardinero contro la Vecchia Signora non si può dimenticare quella del 29 novembre 2003: “E chi se la dimentica. Venivamo da un inizio difficile che costò la panchina a Cuper. Partita straordinaria, vincemmo 3-1 con due miei gol“. Di seguito le dichiarazioni complete dell’ex attaccante.

SUI 10 GOL ALLA JUVE“In effetti a Torino ho fatto diversi gol, ma il più bello resta la punizione proprio in quel 3-1. Non era la mia specialità, ma mi sentivo di calciarla nonostante avessi davanti Buffon che era già il più forte portiere del mondo. La misi proprio all’incrocio…”.

SULLE SENSAZIONI PER STASERASono ottimista, ce la può fare. Mi spiace di come sia finita all’andata, non meritava la sconfitta. Sarà dura, però l’Inter ha tutto per poter vincere e volare in finale. Da troppi anni manca una coppa, è arrivato il momento di rivincere un titolo”.

SUL RITORNO DI LU-LALukaku e Lautaro sono una coppia fenomenale. Non conosco personalmente Lukaku, ma lo ammiro tanto. Il suo impatto con l’Italia è stato incredibile. Fa tutto benissimo, segna, gioca di sponda, crea spazi per i compagni. E, cosa ancora più importante, si cerca tantissimo con Lautaro. Lavorano l’uno per l’altro e questo fa la differenza”.

SU LAUTARO – Non avevo dubbi su di lui. Aveva bisogno di tempo per ambientarsi in un nuovo calcio, molto più veloce e tattico. È successo a tanti sudamericani di soffrire al primo anno in Europa, ma poi ci siamo imposti”.

SUL LAVORO DI CONTESe sono sorpreso? No, perché dovrei… Lo ricordo da calciatore avversario e si vedeva che aveva la leadership per fare l’allenatore. Così come avevo visto in Gallardo e Simone Inzaghi quella voglia di imparare che è tipica di chi sa già cosa farà una volta smesso. Sa chi mi ha sorpreso invece? Almeyda. Un grande amico che non pensavo potesse fare una carriera così importante da tecnico: è straordinario. Tornando a Conte, ha sempre lasciato il segno: alla Juve, al Chelsea e da c.t. dell’Italia. Una garanzia. Ma devo dire che mi piace anche Pirlo: ha portato le sue idee e ora comincia a vedersi il risultato”.

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