Champions League

Milan a caccia dell’impresa, battere il Liverpool e sperare. E questa Inter può battere Real Madrid

Curva Ultras Milan
La Curva Sud dei tifosi del Milan - Foto Marti

E’ una notte conclusiva dei gironi di Champions da brividi per Inter e Milan, entrambe opposte a due big del calcio europeo che non faranno alcuno sconto alle milanesi. La vittoria, però, è alla portata, visto lo splendido momento di forma in campionato, e con una vittoria si può sognare in grande. Può farlo sicuramente la squadra di Inzaghi, che ha il destino nelle proprie mani: se passa al Bernabeu, e dopo lo scippo di San Siro ci sono possibilità se la prestazione offerta, al netto di fatali disattenzioni e tanta sfortuna, sarà la stessa. In campionato le cose vanno a gonfie vele per i nerazzurri, che dovranno essere bravi a trasferire in coppa tutta la crescita vista. Certo, il Real Madrid non è uguale allo Shakhtar o allo Sheriff, battute nelle ultime apparizioni di Champions, ma d’altro canto questa Inter, con un Lautaro tenuto a riposo contro la Roma e pronto a deciderla al Bernabeu, può mettere in difficoltà la squadra di un Ancelotti che, palesemente mentendo, ha fatto intendere che primo o secondo posto alla fine non cambia poi granché. E invece, l’Inter era prima testa di serie e vuole chiudere al primo posto il girone: dopo le prime due giornate con un misero punto messo da parte, in pochi avrebbero potuto pensare che all’ultima giornata ci sarebbe stato questo scontro diretto decisivo per la vetta.

E poi c’è il Milan. Un Milan che aveva perso le prime tre e per tutti era già fuori, aveva pareggiato alla quarta rimanendo dentro per un miracolo, e che con l’incredibile successo al Wanda Metropolitano ha scavalcato l’Atletico Madrid e si gioca tutte le sue carte contro un Liverpool schiacciasassi e già certo del primo posto. Probabile un po’ di turnover da parte di Klopp, ma la mentalità vincente e l’aggressione continua non la perderanno certo gli inglesi. Per cui, servirà un Milan da brividi, una prestazione al di là di quelle fatte vedere fin qui da una squadra in continua crescita e che sa imparare dagli errori. Contro le assenze, contro la sfortuna, contro tutto: eppure, battere i Reds non basterà, perché poi bisognerà innanzitutto che il Porto non vinca, poi che non lo faccia l’Atletico con uno scarto troppo largo. Una vittoria a San Siro, un pareggio a Oporto e potremmo assistere a caroselli degni dell’Europeo.

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