Antonio Conte dopo l’Europeo che si giocherà in Francia dal 10 giugno al 10 luglio lascerà la carica di commissario tecnico della nazionale. In conferenza stampa a Coverciano l’ex allenatore della Juventus spiega il perché: “Quando dopo le qualificazioni europee ho visto che sarebbero passati altri quattro mesi prima di tornare ad allenare, ho capito che non avrei accettato altri due anni come chiuso dentro a un garage. Ho ascoltato il mio cuore e ho detto al presidente Tavecchio che non sarò più il ct nel prossimo biennio: quando si e’ in un garage non si sente il profumo dell’erba”. Conte aggiunge la delusione per la poca considerazione che i club hanno verso la nazionale: “Dopo il fallimento Mondiale eravamo partiti con tanti bei propositi ma poi si e’ fatto come i gamberi…Fare il ct è come essere un’incudine tra tanti martelli, bisogna farsene una ragione: lo aveva capito Prandelli, lo capirà chi verrà dopo di me”
A chi gli chiedeva se la sua non fosse una battaglia persa con la Lega di serie A, il ct ha replicato: “Dispiace che in questi due anni si sia pensato che quello di cui si parlava era contro o pro Antonio Conte e non per la nazionale, e invece non c’era proprio nulla di personale. Io conservo ancora una piccola speranza che possa cambiare la data di inizio del ritiro per gli Europei”, ha aggiunto accennando al problema della sovrapposizione con la finale di Coppa Italia.
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In conferenza poi si parla del Chelsea, prossima squadra di Conte (anche se ancora manca l’annuncio ufficiale): ”Pronunciare la parola Chelsea non e’ tabù, ma potrei citare anche i nomi di club italiani. Quel che e’ certo che non sarò più il ct nel prossimo biennio”. In fondo il commissario tecnico non nasconde la sua ambizione di allenare oltre i confini italiani: ”Il campionato inglese, come quello spagnolo, è tra i più ambiti e io non ho mai nascosto la mia voglia di confrontarmi, prima o poi, con altre realtà  .Intanto spero che la favola di Ranieri con il Leicester si realizzi, quanto a me vediamo cosa riserverà il futuro, se arriverà qualcosa di bello dall’estero o dall’Italia”. La chiamata è già arrivata, al telefono c’era Roman Abramovich.