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NBA Playoff 2019: Harden e i Rockets pareggiano la serie, i 39 di Giannis chiudono probabilmente la serie contro i Celtics

James Harden - Houston Rockets - Official Facebook Page

La notte italiana di martedì 7 maggio ha visto in scena lo svolgersi di due partite dei playoff NBA 2019. I Rockets vincono anche la seconda gara tra le mura amiche e portano la serie sul 2-2: Golden State arriva a due tiri di Durant e Curry per pareggiare, ma alla fine hanno la meglio i texani con 38 punti di Harden e con una second unit decisamente superiore. Per quanto riguarda l’altra partita della notte i Bucks chiudono probabilmente la pratica Celtics già sul 3-1: a fine terzo quarto gli uomini di Budenholzer aumentano di giri e gestiscono poi calmamente nel quarto quarto il vantaggio ottenuto. Decisiva come al solito la prestazione di Antetokounmpo, che impatta a 39 punti e 16 rimbalzi; decisivo tuttavia anche l’impatto della panchina di Milwaukee, che tritura letteralmente quella di Boston per quanto riguarda le realizzazioni.

I RISULTATI

IL TABELLONE

 

Houston Rockets-Golden State Warriors 112-108 (Serie in parità 2-2, HIGHLIGHTS)

Golden State ancora una volta vince il primo quarto, come sempre fatto fin qui nella serie, ma quando mette in campo la propria second unit soffre contro i Rockets, che piazzano un parziale di 36-26 nel secondo periodo che gli permette di andare all’intervallo con un buon margine, +7. Un distacco che nel terzo quarto addirittura sale a +17, il più grande di tutta la serata, grazie anche a 10 dei suoi 20 totali di un ispirato Eric Gordon, che bissa la sua ottima prestazione di gara-3. Golden State però reagisce con uno 0-11 di parziale segnato da 5 punti consecutivi di Steph Curry, che riavvicinano gli Warriors prima che altrettanti punti di James Harden, gli ultimi dei Rockets nel quarto, non fissano il punteggio sul 93-84 per i texani con ancora dodici minuti da giocare. L’ultimo quarto inizia con un break di 8-2 dei padroni di casa, che si portano sul 101-86 provando a dare il colpo del KO già in avvio dell’ultimo periodo, ma ancora una volta la reazione dei campioni in carica non tarda da arrivare: a firmarla è un Draymond Green che chiude con 15 punti, 10 rimbalzi e 5 assist e che ne segna 6 nell’8-3 con cui Golden State resta a contatto. Steph Curry (che ancora una volta fa fatica a trovare la mira dalla distanza, chiudendo con 4 su 14 dall’arco) mette prima la tripla del -7 e poi dopo altri due punti di Green a 100 secondi dalla fine anche quella del -2 quando di secondi sul cronometro ne mancano solo 20, siglando il 7-0 di parziale che riapre completamente la gara e apparecchia la tavola per un grandissimo finale. James Harden, capace di confezionare un duello bellissimo con Kevin Durant (13 punti del Barba nel terzo quarto, quando KD risponde con 16), anche nel quarto si carica la squadra sulle spalle, prendendosi 11 tiri nell’ultimo periodo, segnandone tre e andando in lunetta per dei tiri liberi pesanti con gli Warriors a -2. Realizza uno solo dei due liberi a disposizione e lascia così 11 secondi agli ospiti per provare a impattare la gara: Kevin Durant ha un tiro da otto metri e mezzo comodo ma sbaglia e sul rimbalzo offensivo Steph Curry ha l’ultima chance per segnare da tre punti ma anche il suo tiro si spegne sul ferro. È un 1 su 2 in lunetta di Chris Paul a sancire la vittoria in gara-4 dei Rockets e il pareggio nella serie, al termine di un duello bellissimo.

Prossima partita: giovedì notte, alla Oracle Arena di Oakland per Gara 4.

Boston Celtics-Milwaukee Bucks 101-113 (Bucks in vantaggio 3-1, HIGHLIGHTS)

Dopo gara-3, Giannis Antetokounmpo aveva detto che i Milwaukee Bucks avevano fatto “il loro lavoro” nel portare a casa almeno una vittoria da Boston, e che tutto quello che sarebbe arrivato in gara-4 sarebbe stato un bonus. Bene, il bonus è arrivato, e pure bello grosso: grazie alla sua prova mostruosa da 39 punti e 16 rimbalzi, la miglior squadra della regular season ha vinto anche gara-4 portandosi sul 3-1 nella serie coi Celtics, procurandosi ben tre occasioni per andare alle finali di conference. Un successo costruito non solo sulla grandezza del probabile MVP, ma anche su una panchina che ha fatto di nuovo la differenza: il parziale decisivo è arrivato infatti nel terzo quarto quando coach Budenholzer è stato costretto a togliere Antetokounmpo e Khris Middleton, entrambi con problemi di falli. In quel momento però le sue riserve, guidate da un George Hill da 15 punti (9 nel terzo quarto) e Pat Connaughton (9+10), hanno messo assieme un sorprendente parziale da 7-17 in grado di mettere dieci punti di distanza tra le due squadre, peraltro senza poter contare neanche sul terzo realizzatore della squadra Eric Bledsoe anche lui in panchina. Ancora una volta chi ha vinto il terzo quarto ha poi vinto la partita, con Antetokounmpo che ha chiuso i giochi realizzando 17 punti nella frazione finale, mettendo la parola fine alla gara e probabilmente alla serie. “Quando i giocatori forti hanno un’occasione del genere non se la fanno sfuggire” ha detto Antetokounmpo dopo la gara, trovando il modo di vincere nonostante il 21.6% da tre dei suoi (8 su 37, anche se lui ha tirato 2 su 5) e un Middleton da 13 punti con 4 su 19 al tiro.

A rappresentare meglio di qualunque altro dato l’andamento della partita c’è il dato dei punti dalla panchina: quella dei Bucks ha prodotto 32 punti contro i soli 7 di quella dei padroni di casa, confermando quanto già visto nella partita precedente (16-42). Ai Celtics non è bastata neanche la spinta emotiva del ritorno di Marcus Smart, che con tre punti (1 su 7 dall’arco) è stato paradossalmente il miglior realizzatore tra le riserve di Boston, visto che sia Gordon Hayward che Terry Rozier hanno chiuso con 2 (1 su 5 al tiro per entrambi). Le percentuali al tiro hanno finito per condannare i biancoverdi: la squadra di coach Stevens ha tirato sotto il 38% dal campo e con il 22% da tre punti (9 su 41), pur mandando un quintetto tutto in doppia cifra. Il migliore, almeno statisticamente, è stato ancora Kyrie Irving con 23 punti, 6 rimbalzi e 10 assist, pur tirando ancora male (7/22 dal campo, 1/7 da tre). Dietro di lui ci sono i 20 con 6 rimbalzi e 5 assist di al Horford, i 18 di Marcus Morris, i 17+10 di Jayson Tatum e i 16 di Jaylen Brown, con la squadra che è stata accompagnata dai fischi del TD Garden al termine della partita in quella che potrebbe essere stata l’ultima gara a Boston di diversi giocatori, tra cui Irving e Horford. Il domenicano, però, non è ancora pronto ad alzare bandiera bianca: “So che secondo il mondo là fuori non abbiamo una chance”, ha ammesso dopo la gara. “Siamo al punto più basso di questo gruppo, è la realtà. Ma dovremo mostrare voglia di combattere mercoledì in gara-5”. Servirà davvero un’impresa per tenere aperta questa serie: in stagione i Bucks non hanno mai perso tre partite in fila, quelle che invece servono ora ai Celtics per superare il turno.

Prossima partita: giovedì notte, al Fiserv Forum di Milwaukee per Gara 5.

 

Tutti i risultati di martedì 5 maggio:

Houston Rockets-Golden State Warriors 112-108

Boston Celtics-Milwaukee Bucks 101-113

 

 

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